Il ricordo
13.02.2024 - 13:50
Vincenzo Pizzutelli
Un gigante della politica (non soltanto frusinate) e un autentico fuoriclasse nella professione, quella di avvocato. Vincenzo Pizzutelli è morto ieri, all'età di 86 anni (era nato a Frosinone il primo febbraio 1938). In città lo conoscevano tutti: ha segnato un'epoca a livello amministrativo. Vicesindaco in diverse occasioni, ma anche assessore agli affari generali, al personale, all'urbanistica. E a tanto altro. Di lui dirigenti e funzionari del Comune dicevano: «Gli bastano dieci minuti per elaborare una delibera destinata a mutare gli assetti urbanistici di una zona». Ed era vero. Certamente lo aiutava quella capacità innata di saper "leggere" gli atti e andare oltre.
Vincenzo Pizzutelli non ha soltanto svolto la professione di avvocato. È stato un avvocato: nel Dna, nell'anima. Laureato il 22 marzo 1961 all'Università La Sapienza di Roma con il massimo dei voti (e lode). Iscritto all'albo il 26 aprile 1963. Toga d'oro. Cassazionista, capace di cimentarsi indifferentemente nel penale e nel civile. E nei giudizi amministrativi, davanti al Tar e al Consiglio di Stato, era semplicemente insuperabile. Attento ai dettagli, alle sfumature, alla sostanza e alla forma del diritto. Faceva la differenza. Sempre.
La politica era una passione, ma poi è andata oltre, diventando parte integrante di una vita perennemente orientata ad una visione precisa della cosa pubblica e della dimensione collettiva. Dante Schietroma, tra i leader storici della socialdemocrazia italiana, fu il primo a notarlo e ad intuirne le enormi potenzialità. Infatti lo candidò al consiglio comunale nel 1964. Sempre Dante Schietroma al figlio Gian Franco disse: «Ricorda che nella vita politica del partito non potrai mai fare a meno di Vincenzo Pizzutelli». E infatti Gian Franco Schietroma lo volle costantemente al suo fianco. Nel Psdi prima, nello Sdi e nel Psi poi, Vincenzo Pizzutelli è stato segretario provinciale, ma pure tra i massimi dirigenti regionali. Oltre che membro della direzione nazionale.
Nel 1995 Vincenzo Pizzutelli fu nominato assessore al personale della giunta presieduta da Piero Badaloni. Indimenticabile la notte precedente, fatta di strategie e grandi manovre politiche tra Roma e Frosinone. Fino alla telefonata di Schietroma alle 4 di notte: «Ora sei l'assessore Vincenzo Pizzutelli. Possiamo andare a dormire». Ma di quelle elezioni va ricordato altresì il ricorso vinto da Pizzutelli per conquistare il seggio. Un capolavoro di diritto e di politica.
Gian Franco Schietroma lo ricorda così: «La notizia della sua scomparsa, oltre a suscitare grande dolore per la perdita di un carissimo amico, compagno di tante battaglie politiche, ha determinato in me anche il ripercorrere una serie infinita di avvenimenti vissuti insieme con lui. Vincenzo è stato un grande avvocato, un politico coerente, un amministratore di eccezionali capacità e rigore, un uomo di infinita saggezza ed equilibrio. Da giovanissimo fu immediatamente al fianco di mio padre Dante, partecipando alla prima lista socialista democratica presentata nel 1964 alle elezioni comunali di Frosinone, risultando eletto per un solo voto di preferenza in più rispetto al primo dei non eletti. Questo episodio Vincenzo lo ricordava spesso nelle riunioni di partito, proprio per sottolineare l'importanza politica anche di un solo voto. È stato sempre rieletto per svariati lustri nel consiglio comunale del capoluogo, ricoprendo più volte gli incarichi di assessore e vicesindaco. È stato un autentico pilastro per numerose amministrazioni di centrosinistra del Comune di Frosinone perché aveva una competenza amministrativa davvero straordinaria, unita ad infinita saggezza ed equilibrio. Nel partito ha ricoperto tutti gli incarichi provinciali più importanti, ma anche a livello nazionale ha avuto responsabilità di notevole rilievo. Quando divenni segretario nazionale del partito, non mi ricandidai quale consigliere regionale e volli fortemente che Vincenzo prendesse il mio posto alla Pisana. Ed anche lì dimostrò tutto il suo valore, pure come assessore regionale al personale nella giunta Badaloni. Anche negli ultimi tempi, recandomi alla Regione, spesso mi hanno fermato diverse persone, dipendenti regionali e non, per chiedermi notizie di Vincenzo di cui in tanti ricordano le elevate capacità politiche ed amministrative. L'ho sentito per l'ultima volta il primo febbraio scorso, giorno del suo compleanno, ed è stato il Vincenzo di sempre, cordiale ed affettuoso. È una gravissima perdita per me e per la mia famiglia, per tutti noi, per il partito, per il Foro di Frosinone, per la città e per la provincia perché Vincenzo era una persona veramente di livello superiore. Un pensiero particolare ai familiari tutti».
Poi c'era l'uomo: intelligente, brillante, riservato, profondo, intenso, vero. Sorprendente. E indimenticabile. I funerali saranno celebrati alle 15.30 di oggi nella chiesa del Sacro Cuore. Condoglianze a tutta la famiglia, un pensiero affettuoso alla moglie Graziella, ai figli Marco, Stefano e Alessandra e agli otto nipoti. Che adorava.
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