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La situazione

Project dello stadio del nuoto: il Comune boccia la proposta

Per l'ente c'erano alcuni insormontabili ostacoli tecnici. Ora l'obiettivo è affidare la struttura alla Fin per un polo d'élite

stadio del nuoto

La piscina interna dello stadio del nuoto di Frosinone

Probabilmente stimolato dall'articolo di Ciociaria Oggi uscito nell'edizione dell'8 febbraio, ieri il Comune di Frosinone, dopo ben 27 mesi, quasi due anni e mezzo, 821 giorni, è riuscito, finalmente, o quasi, a chiudere l'istruttoria della proposta di project financing sui poli natatori protocollata, nel settembre 2021, dalla Bellator Frusino, società dilettantistica di pallanuoto, che, attualmente, ha in gestione il polivalente di viale Mazzini.

La procedura ancora non è ufficialmente chiusa, perché ai legali, che, per aspetti diversi, hanno seguito la società, ovvero gli avvocati Sonia Santoro e Aldo Ceci, e alla società stessa ancora non è arrivata alcuna comunicazione formale sull'esito dell'iter. In via ufficiosa, tuttavia, nel primo pomeriggio di ieri, il dirigente del settore tecnico e patrimonio del Comune di Frosinone, ingegnere Benito Caringi, e il consigliere delegato allo sport, Francesco Pallone, hanno comunicato ai dirigenti del sodalizio che la proposta di project è stata bocciata. Il motivo? Questioni di carattere tecnico legate principalmente alla realizzazione di una strada di collegamento tra lo stadio del nuoto e via Casaleno, che avrebbe dovuto consentire l'uso dell'impianto anche in concomitanza con lo svolgimento di manifestazioni allo stadio comunale "Città di Frosinone - Benito Stirpe".

Il tracciato della strada proposta, infatti, avrebbe interessato anche terreni privati che non sono nella disponibilità dell'ente e della società in assenza di una procedura di esproprio o di un acquisto diretto; un motivo ritenuto fortemente ostativo. Non è stata valutata idonea anche la proposta alternativa avanzata dalla Bellator di utilizzare i fondi, inizialmente previsti per la strada, per il rifacimento del tetto dello stadio dello nuoto, che necessita di un indifferibile intervento radicale di manutenzione straordinaria, considerato che vi sono pesanti infiltrazioni di acqua negli spogliatoi. Les jeux sont faits, quindi.

La proposta di project
Cosa voleva realizzare la Bellator Frusino? Innanzitutto, c'è da specificare che il progetto riguardava i due principali poli natatori della città: lo stadio del nuoto e il polivalente. Sulla struttura di viale Olimpia la società aveva proposto, come detto, la realizzazione di una nuova strada di accesso all'impianto con innesto diretto su via Casaleno, arginando i disagi che si vengono a creare quando l'anello intorno allo stadio "Benito Stirpe" viene chiuso, per motivi di sicurezza, in occasione di altre manifestazioni sportive; la nuova strada avrebbe consentito l'utilizzo dello stadio del nuoto anche in contemporanea con altri eventi. In più, sarebbero stati realizzati altri parcheggi (oggi gli standard non sono adeguati alle esigenze dell'utenza, considerato che le auto vengono parcheggiate lungo gli accessi all'impianto e negli sterrati vicini), camminamenti pedonali, verde pubblico, il potenziamento della rete di illuminazione e l'efficientamento energetico tale da rendere autonoma la struttura in un'ottica green. Un discorso di riqualificazione era stato prospettato anche per il polivalente di viale Mazzini per il quale era stata prevista una serie di lavori finalizzata all'ammodernamento e al rinnovamento delle dotazioni infrastrutturali e tecnologiche e all'efficientamento energetico. Alla fine della fiera, alla Bellator resta il dato oggettivo di avere aspettato 27 mesi per avere una risposta, tra l'altro ancora soltanto ufficiosa, e di avere investito, in maniera infruttuosa, diverse migliaia di euro per imbastire la proposta.

Gli scenari futuri
Archiviato sostanzialmente il discorso relativo alla proposta di project financing, il Comune adesso vira su altri obiettivi. L'amministrazione Mastrangeli punta ad affidare lo stadio del nuoto alla Fin per cercare di farlo diventare un polo d'élite. L'ipotesi che solletica la fantasia dell'amministrazione comunale è quella di seguire le orme dei Comuni di Torino e di Napoli e fare dell'impianto di viale Olimpia di Frosinone, ovviamente con le dovute proporzioni, un centro federale Fin di alta specializzazione con l'obiettivo di consolidarne lo status di polo di eccellenza per la formazione tecnico-sportiva di giovani nuotatori e nuotatrici. Con una problematica, però, da valutare con attenzione: se lo stadio del nuoto diventasse un centro federale d'élite, come quello che si trova ad esempio ad Ostia, che ha ulteriori dotazioni strutturali (come una foresteria, ad esempio) che Frosinone non ha, si riuscirebbe a garantire, al contempo, la fruizione degli impianti sportivi e dei relativi servizi ai cittadini, a chi vuole praticare il nuoto libero e a chi vuole seguire corsi per imparare a nuotare? Si riuscirebbe a conciliare le esigenze di un'alta attività agonistica con una amatoriale? Tutto materiale di riflessione per il consigliere Pallone, per l'ingegnere Caringi, per il sindaco Mastrangeli e per l'avvocatura comunale, che, tra poco più di una settimana circa, dovranno vedersi per studiare il percorso da seguire, posto che, dalle prime interlocuzioni avute, quella di un bando pubblico aperto a tutti resta la via maestra da seguire. Intanto, sull'impianto sportivo ha mostrato un certo interesse anche la Regione Lazio che, attraverso l'assessorato regionale all'ambiente, considerata la rilevanza della struttura, si sta facendo promotrice di un progetto pilota di valorizzazione mediante la strutturazione di partenariati di collaborazione istituzionale tra la stessa Regione Lazio, il Comune di Frosinone e le federazioni sportive. Una espressione di disponibilità da parte della Regione Lazio che ha delineato un ulteriore percorso amministrativo-giuridico possibile nella gestione dell'impianto Stadio del Nuoto – Città di Frosinone, che dovrà essere vagliato anche con approfondimenti da parte degli uffici, in considerazione di ulteriori passaggi politico-istituzionali. Intanto, il 31 agosto scadrà l'ennesima proroga. Riuscirà il Comune a trovare prima una soluzione?

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