Spazio satira
08.02.2024 - 16:11
Il sindaco Vittorio Sgarbi
Una lunga giornata di trepidante attesa in paese. Per sapere se davvero il sindaco Vittorio Sgarbi si dimette dall'incarico di sottosegretario alla cultura del governo Meloni. Passano le ore, ma dell'annunciato incontro con la premier per rassegnare le dimissioni, almeno fino a tarda sera, non c'è traccia. Forse il faccia a faccia a Palazzo Chigi si terrà oggi. Mentre la Camera dei deputati anticipa al 14 febbraio la discussione sulla mozione di sfiducia al sottosegretario. Che rischia dunque di arrivare postuma. Intanto, sul ricorso al Tar contro la delibera dell'Antitrust che gli contesta l'incompatibilità tra l'attività privata e il ruolo dl governo, Sgarbi ci ripensa, ingrana la retromarcia e dice che non lo presenterà.
E dopo la richiesta del segretario provinciale del Pd Luca Fantini a dimettersi anche da sindaco di Arpino, intervengono l'ex primo cittadino Fabio Forte e l'ex consigliere Mauro Iafrate. «La sortita del segretario Fantini ci lascia basiti - scrivono i due in una nota congiunta - Perché proprio il Pd è il principale partito che ha sostenuto Sgarbi alle ultime elezioni comunali. Del Pd fa parte il vicesindaco Massimo Sera e altri esponenti della maggioranza. Lo stesso ex sindaco Renato Rea ha sostenuto ed è stato sostenuto dal Pd, tanto da essere candidato alla penultima tornata regionale. O gli aderenti al Pd non sono più tanto aderenti o il segretario provinciale li ha scaricati.
E perché scaricare addirittura il vicesindaco di una città non certo grande, ma importante nel panorama provinciale? E se fosse tutto concordato? Nel senso che Rea scalpita per tornare in sella, Sgarbi sta fallendo sotto tutti i punti di vista e cresce il malcontento tra i cittadini. Il paese - concludono Forte e Iafrate - è senza una guida salda, consapevole, responsabile e la banda degli "onesti" continua ad annaspare e a fare giochetti per garantirsi, ancora una volta, la continuità».
Intanto in consigliere d'opposizione Niccolò Casinelli ha chiesto l'accesso agli atti per sapere come il Comune "ha inteso impiegare l'indennità non percepita da parte del sindaco". Infatti Sgarbi ha dichiarato di non volere alcun compenso come sindaco. E così Casinelli ha chiesto copia della manifestazione di rinuncia del primo cittadino all'indennità, ma anche atti e documenti e contabili che attestino l'effettiva permanenza nelle casse comunali dell'indennità non percepita da Sgarbi.
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