Spazio satira
La vicenda
14.01.2024 - 13:00
Veniva ricattata periodicamente e se non avesse inviato altre foto, quelle in loro possesso sarebbero state divulgate. Ha iniziato a odiare se stessa e il suo corpo. Ha lasciato l'università. Racconto choc di una delle giovani vittime, nell'aula del tribunale di Frosinone, dove si sta svolgendo il processo che vede accusati di revenge porn ed estorsione, nei confronti di dodici ragazzine, un ventinovenne di Ceccano, un trentatreenne di Castro dei Volsci e un trentaduenne di Roma. L'altro ieri sono state sentite due delle vittime. La prossima udienza si terrà a fine mese e verranno ascoltate altre cinque ragazze.
I fatti
Le vittime, all'epoca dei fatti contestati minorenni (due addirittura tredicenni), pensavano che i tre fossero loro amici. Erano riusciti a conquistare la loro fiducia. Ma i tre, stando alle accuse, avevano architettato un piano solo per farsi consegnare foto hot che le ritraevano. Sostenevano di essere dei "maghi" dell'informatica e di riuscire a entrare nei loro pc e telefoni senza il loro consenso, così da poter inviare immagini che le ritraevano nude ad amici, familiari e conoscenti. Anche sui social. E se qualcuna tentava di opporsi veniva minacciata di violenze sui familiari. Diverse foto sarebbero finite anche su siti pornografici. Accuse per cui sono andati a processo i tre uomini. Nelle scorse udienze sono stati sentiti anche un ispettore che ha condotto le indagini e un ingegnere che ha analizzato il materiale dei telefoni. Oltre 140 i gruppi Telegram dove venivano scambiate le foto hard. Nel processo si sono costituite parte civile l'associazione "Insieme a Marianna", con l'avvocato Antonella Liberatori, e alcune ragazze, tramite gli avvocati Cristiana Sordi, Gianmarco De Robertis e Claudia Sorrenti. Gli imputati sono difesi dagli avvocati Fabio Vicano, Tony Ceccarelli e Pietro Polidori.
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