Spazio satira
Il caso
17.12.2023 - 11:00
Le verifiche dell'Anac sugli acquisti della farmacia ospedaliera dell'Asl sono partite da un esposto del sindacato Fials. E ora l'organizzazione, attraverso il segretario Francesco D'Angelo e l'avvocato Giuseppe Tomasso, scrive alla procura regionale della Corte dei conti, alla procura di Frosinone, nonché al commissario straordinario dell'Asl di Frosinone e al presidente della Regione Lazio.
Secondo la Fials, sulla base della deliberazione Anac numero 562, «il quadro che emerge è disarmante: una totale disorganizzazione, omissioni operative, omessa programmazione ed inadempimenti legislativi che di certo non possono costituire una giustificazione, ma, piuttosto, un'aggravante, atteso che tale situazione/problematica si è protratta per oltre un decennio durante il quale evidentemente la condotta omissiva è risultata diventare una prassi operativa». Da qui la richiesta di valutare «la sussistenza di dirette e personali responsabilità sotto vario e concorrente profilo nonché del danno arrecato all'ente».
Nella delibera, l'Anac, che si è avvalsa dell'ispezione effettuata dalla guardia di finanza, ha contestato all'Asl di Frosinone «numerose rilevanti criticità/irregolarità con riferimento all'attività di approvvigionamento, tramite fornitura di presidi medici e prodotti sanitari, della farmacia ospedaliera». E ancora: «il «ripetuto utilizzo dei medesimi Cig (il codice identificativo di gara, ndr) per plurimi successivi affidamenti effettuati dall'Asl di Frosinone per acquisire le forniture di materiale sanitario per la Uoc Farmacia, anche ben oltre i limiti di importo e di durata della fornitura previsti dall'affidamento originario e anche con il coinvolgimento di operatori economici differenti dagli originari affidatari, con violazione delle norme afferenti alla programmazione degli acquisti e di quelle relative all'affidamento».
Nello specifico, su otto Cig presi ad esame, si è partiti da un importo di affidamento di 145.578.04 euro per arrivare a 2.648.291,56. Si tratta di acquisti di materiale che va da camicie e guanti monouso, a kit per la produzione del plasma, a reti per ernia fino ai tubi di aspirazione. Contestato dall'Anac anche «l'illegittimo frazionamento degli acquisti» e «il mancato rispetto della tutela della concorrenza». Le difese dell'Asl (carenza di personale, pandemia, informatizzazione, urgenza di reperire il materiale sanitario) sono state ritenute «non adeguatamente giustificative delle ciriticità rilevate».
Tutto ciò, conclude la Fials, «conferma a pieno le palesi anomalie e criticità nell'utilizzo di vari Cig (evidenziati nell'esposto) e dell'utilizzo di gare scadute da un decennio». La Fials evidenzia pure «la violazione relativa alla programmazione degli acquisti degli affidamenti» tanto più che «risulta tranciante la considerazione che non risultano delibere e/o determine che riportino alcuna proroga e/o rinnovo dei contratti di fornitura». Infine, «il quadro omissivo ed anomalo ha comportato la violazione anche della disciplina della tracciabilità dei flussi finanziari».
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