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Istituti scolastici: la Provincia non vuole le fusioni

La Provincia di Frosinone ha approvato la proposta di dimensionamento per l'anno 2024/2025. Nessuna fusione e mantenimento delle dirigenze a rischio

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Un'immagine del consiglio provinciale di Frosinone

La Provincia di Frosinone rispedisce al mittente, alias la Regione Lazio, la richiesta di indicare le istituzioni scolastiche del primo ciclo che avrebbero dovuto dar vita a tre accorpamenti e chiede, a sua volta, all'istituzione regionale di mantenere inalterati gli assetti nel Frusinate e nuovi corsi per le superiori. Su queste premesse, la Provincia, con decreto firmato dal presidente Luca Di Stefano, ha approvato la proposta di dimensionamento per l'anno scolastico 2024 - 2025 e ha inviato tutti i relativi atti all'Ufficio scolastico regionale e alla Regione Lazio per le dovute valutazioni.

«Il piano di dimensionamento della rete scolastica della Provincia di Frosinone - si legge nel documento - per l'anno 2024 - 2025 è stato predisposto nel rispetto delle norme statali e dei criteri contenuti nelle "Linee guida della Regione Lazio sulla programmazione della rete scolastica. Anno scolastico 2024 - 25", ma anche attraverso una continua e costruttiva interlocuzione tra i diversi livelli della rete istituzionale, comprese le organizzazioni sindacali presenti sul territorio. Sono state, infatti, acquisite le proposte dei Comuni, che hanno raccolto i pareri dei Consigli di Istituto delle scuole primarie e la mappatura delle pluriclassi esistenti. Il piano di dimensionamento della rete scolastica della Provincia di Frosinone prevede, nel primo ciclo, il funzionamento di 49 istituti comprensivi (compresi due Omnicomprensivi). La linea generale condotta dalla Provincia di Frosinone, in considerazione delle specifiche peculiarità territoriali, è stata quella di mantenere inalterato lo stato attuate degli Istituti Comprensivi, salvaguardandone le autonomie e tenendo in debita considerazione tutti i pareri fatti pervenire dai Comuni. Pertanto, in riferimento al primo ciclo d'istruzione si propone» il mantenimento degli istituti comprensivi di Guarcino, Piglio, Serrone, Roccasecca, Sora, Monte San Giovanni Campano 1 e 2, Sant'Elia Fiumerapido oltre al mantenimento delle pluriclassi «considerato che la provincia di Frosinone è composta da 91 Comuni per la maggior parte montani» e che «esistono sul territorio sia problemi logistici che problemi legati al raggiungimento di altri paesi nei periodi invernali.

Nel contempo è stata, tuttavia, effettuata una mappatura delle pluriclassi presenti sul territorio, con la prospettiva di volgere al superamento delle stesse, garantendo così una maggiore efficacia didattica con la formazione di classi omogenee per età».

Per il secondo ciclo di istruzione, nella proposta si legge che «le linee guida della Regione Lazio, per l'anno scolastico 2024 - 25, non ritengono opportuno adottare misure di dimensionamento riguardanti le Istituzioni Scolastiche del secondo ciclo, per nessuna tipologia di istituto. La Provincia di Frosinone ha ritenuto, tuttavia, necessario accogliere le richieste di attivazione di nuovi indirizzi pervenute dall'IIS Sulpicio di Veroli e dal Magistrale Varrone di Cassino».

Nello specifico, per il "Sulpicio" sono stati chiesti un Alberghiero (indirizzo Ipseeoa) e l'Ite (indirizzo informatico); per il "Varrone", invece, l'attivazione del liceo musicale. Adesso, la proposta della Provincia passerà al vaglio degli enti sovraordinati e di quelli specifici. L'orientamento che è emerso sul primo ciclo, in buona sostanza è che il parametro minimo di 900 alunni fissato dalla legge di Bilancio non risulta applicabile ai comuni ciociari, in gran parte tra i 1.000 ed i 5.000 abitanti, e per di più interessati da un significativo e drammatico decremento demografico, causato anche dalla mancanza e della progressiva diminuzione di servizi a beneficio dei cittadini. In più la maggior parte dei comuni ciociari totalizza una popolazione studentesca abbastanza scarsa, per cui necessiterebbe l'aggregazione forzosa di diversi comuni per costituire/conservare un'istituzione scolastica giuridicamente autonoma. Nelle aree interne il numero ottimale di alunni su cui parametrare le presidenze in deroga dovrebbe essere, quindi, tra i 300 ed i 400 alunni.

Gli accorpamenti dovrebbero essere realizzati seguendo il principio dell'aggregabilità effettiva di altre istituzioni in area geografica contigua, tenendo conto della conformazione geografica delle aree interne e della percorribilità delle arterie nei mesi invernali.

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