Spazio satira
L'indagine
01.11.2023 - 09:01
Saranno i carabinieri del Ris a ricostruire la scena del crimine nell'inchiesta per l'omicidio del nigeriano Kelvin Mene. L'uomo era stato trovato in strada, in via Ferrarelli, il 6 ottobre scorso con una ferita all'addome provocata da un'arma da taglio. L'extracomunitario era stato ricoverato in ospedale a Frosinone dove, però, non è sopravvissuto alle ferite riportate. Era morto dopo dodici giorni. Ai carabinieri, che indagano sull'accaduto, aveva riferito di essersi ferito da solo, ma i militari dell'Arma non gli avevano creduto.
Così, la procura di Frosinone ha iscritto nel registro degli indagati due connazionali della vittima, una ventottenne e una trentunenne. Una delle quali, peraltro, irreperibile.
Dopo lo svolgimento dell'esame autoptico per chiarire la causa e le modalità del decesso, la procura ha incaricato i carabinieri del Ris di effettuare una serie di accertamenti ulteriori. I militari del Reparto investigazioni scientifiche faranno un sopralluogo sull'appartamento di via Ferrarelli, abitato da una delle donne, non distante da dove l'uomo è stato trovato agonizzante, per ricostruire la scena del crimine. Si cercheranno anche tracce di sangue per avere una conferma che l'aggressione sia avvenuta proprio in quella casa.
Sull'altro fronte, i carabinieri di Frosinone stanno cercando di mettere insieme tutti i tasselli, a partire dal movente dell'aggressione. Sembra, comunque, che tra la vittima e una delle sospettate ci fosse un rapporto di conoscenza. Mene sarebbe stato amico del marito di questa. Altri accertamenti sono stati disposti sul cellulare della vittima, nella speranza di trovare elementi utili a stringere il cerchio. Anche le difese, rappresentate dagli avvocati Pierluigi Taglienti e Alfredo Frasca, si muovono e hanno chiesto un incidente probatorio.
Mene era stato trovato a terra, sanguinante, da alcuni passanti che avevano dato l'allarme al 112. Sul posto era giunta un'ambulanza per soccorrere il ferito e trasportarlo allo Spaziani. Nel frattempo, i carabinieri avevano avviato le indagini, sentendo le prime persone e cercando di ricostruire l'aggressione. In ospedale, nonostante un intervento chirurgico non è stato possibile salvare la vita al nigeriano che è deceduto a seguito di alcune complicazione, dodici giorni.
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