Spazio satira
Il punto
05.10.2023 - 09:48
Vertenza Reno, i sindacati scrivono al prefetto affinché conceda un incontro per poter analizzare insieme la vicenda
Vertenza Reno, i sindacati scrivono al prefetto Ernesto Liguori affinché conceda un incontro per poter analizzare insieme la vicenda. E chiedono una convocazione urgente, non oltre lunedì prossimo. La situazione legata al difficile momento vissuto dai dipendenti della Reno De Medici - 180 dello stabilimento di Villa Santa Lucia, a cui si aggiungono quelli dell'indotto sfiorando i 300 - è al collasso. Martedì l'incontro a Unindustria Cassino tra sindacati e azienda. Proprio l'azienda avrebbe comunicato ai sindacati presenti - la Slc-Cgil insieme alla Fistel-Cisl e alla Uilcom Uil e Ugl chimici - che la situazione non apparirebbe affatto facile. E lo spettro di un ridimensionamento o addirittura di una chiusura è avanzato.
La relazione relativa agli interventi richiesti sia dalla procura che dalla Regione è stata presentata, ma il contenuto è secretato. La maggior parte dei lavori sembrerebbe essere stata fatta, ma sulle valutazioni dell'ispettore bocche cucite così come sulla ipotesi di una ripresa. Una situazione che logora gli operai e le loro famiglie. «Le organizzazioni sindacali, insieme alla Rsu e a tutte le maestranze occupate nell stabilimento della Reno De Medici preoccupati per la situazione che continua a sussistere presso la cartiera, con la presente vorrebbero chiedere una convocazione urgente, possibilmente entro il 10 ottobre, per l'attivazione di un tavolo istituzionale» scrivono le sigle.
«Tale richiesta è motivata dal fatto che il 26 luglio su ordinanza del gip di Cassino sono stati posti i sigilli al depuratore dell'azienda. Il provvedimento ha determinato immediatamente, ancora una volta, la messa in cassa integrazione dei circa 180 lavoratori dipendenti della cartiera. Siamo consapevoli del fatto che la magistratura stia svolgendo il proprio lavoro, ma d'altro canto all'azienda e ai lavoratori non resta molto tempo: l'ammortizzatore sociale sta per scadere e l'incertezza del futuro non apre la strada a nuove prospettive lavorative. Ad oggi il blocco dell'attività del depuratore non permette alcun tipo di lavorazione, con il fermo totale dell'azienda e con conseguente perdita di commesse. La cassa integrazione (che terminerà il 19 novembre, ndr) sta determinando un'importante decurtazione salariale con pesanti ricadute economiche sulle famiglie interessate, in un momento particolarmente difficile per tutto il Paese, soprattutto per la nostra provincia che conta un elevatissimo tasso di disoccupazione».
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