L'omicidio
25.07.2023 - 13:00
La polizia scientifica in uno dei sopralluoghi a casa della dominicana uccisa
Il presunto omicida della dominicana uccisa in via Pascoli era "lucido" al momento del fatto ed è in grado di sostenere il processo. Sono le risultanze emerse ieri durante l'udienza fissata per svelare i contenuti della perizia richiesta dalla Procura.
La vicenda
Ieri mattina si è tornati in aula proprio per discutere il delicato accertamento eseguito sul presunto assassino, Sandro Di Carlo, l'operaio edile di 26 anni di Cassino arrestato a poche ore dal brutale omicidio di Yirel Peña Santana, 34 anni di origini dominicane, trovata in un lago di sangue lo scorso 27 maggio. Picchiata selvaggiamente prima di essere accoltellata. Il giovane ha sempre respinto le accuse, spiegando di aver visto sì Yirel, ma di non averla uccisa. Poi la decisione di sottoporre il ventiseienne a perizia psichiatrica mentre gli inquirenti continuano, senza sosta, le indagini. L'incarico per la perizia è stato affidato al professor Stefano Ferracuti: trenta i giorni per portarlo a compimento, vista la delicatezza ma anche l'urgenza del caso. L'inizio delle operazioni c'è stato il 21 giugno scorso. Dal quel momento è stato autorizzato ad accedere agli atti del procedimento e a recarsi in carcere per valutare direttamente il giovane accusato del delitto. Il doppio quesito posto riguardava la capacità di intendere e di volere al momento dei fatti e la capacità attuale di affrontare un processo. Ieri erano tutti presenti dinanzi al pubblico ministero e al professore. Lo stesso che ha sciolto i due quesiti: il ragazzo aveva la capacità di intendere al momento del fatto e ha anche la capacità di affrontare il giudizio, di seguirlo coscientemente e consapevolmente. La difesa ha presentato le proprie controdeduzioni a firma dello psichiatra nominato dalla difesa del ragazzo.
Scientifica sul posto
Ulteriori accertamenti, ieri mattina, nell'appartamento dove alloggiava temporaneamente la povera Yirel, su delega della Procura che continua a scavare. Ci sono in agenda, come è normale che sia, ancora una serie di approfondimenti investigativi dal punto di vista scientifico. E ieri un gruppo specializzato, appartenente al gabinetto di polizia scientifica di Roma, coadiuvata da quella di Frosinone e di Cassino, ha continuato il proprio compito per proseguire e poi concludere le indagini.
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