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Il dibattito

La Fiab interviene sulle piste ciclabili: «Indietro non si torna»

L'associazione: «Servono parcheggi di scambio, ztl e trasporti pubblici efficienti. Comprendiamo i disagi dei residenti ma non la posizione della minoranza»

pista ciclabile via puccini

Il cantiere per la realizzazione della pista ciclabile in via Puccini che ha scatenato tante proteste in città

Una rivoluzione green da percorre in sella a una bici.
La Fiab (Federazione italiana ambiente e bicicletta) interviene sulla questione ciclabili per dire che «il sindaco di Frosinone ha spesso usato la parola "rivoluzione" per spiegare quello che ha in mente di realizzare a proposito della mobilità cittadina e noi della Fiab non possiamo che sposare questa rivoluzione».
La Fiab osserva: «E se invece il futuro potesse essere espresso dall'equazione poche auto perché pochi parcheggi? E se invece riuscissimo a realizzare vie di maggiore scorrimento senza parcheggi e quindi più larghe e velocità spesso limitata a 30-20 chilometri all'ora?».

Da qui arriverebbero dei benefici, soprattutto in termini di inquinamento atmosferico e acustico: «Usare l'auto solo quando è assolutamente necessario o quando il trasporto pubblico non viene in aiuto, dovrebbe essere l'obiettivo. Ciò significa avere mezzi pubblici efficienti, interconnessi con le piste ciclabili». Capitolo inquinamento. Insiste la Fiab: «Ogni anno muoiono tra 50 e 60.000 italiani a causa dei livelli di inquinamento dell'aria molto al di sopra dei limiti fissati dall'Organizzazione mondiale della sanità. Si tratta di numeri uguali o superiori alle morti per Covid-19 in ciascuno dei primi due anni di pandemia. È da sottolineare che sono in Italia metà delle trenta città europee con la peggiore qualità dell'aria. È necessaria una vera e propria "rivoluzione culturale". Non possiamo negarlo: in città, dove lo spazio è limitato, c'è competizione e conflittualità. Ma il ruolo dei mezzi a motore, favorito da abitudini, pubblicità e dall'idea di una certa comodità, è grandemente sopravvalutato, con conseguenze nocive per la salute. E certamente non saranno le auto elettriche a portarci la mobilità sostenibile». 

Sul commercio: «Anche il piccolo commercio sta realizzando che solo accogliendo le persone, non le auto, in strade e piazze dove è piacevole stare si può contrastare la potenza dell'e-commerce». Sulla ciclabile, invece, la Fiab dice: «Comprendiamo i momentanei disagi dei residenti delle zone interessate dai lavori, il nervosismo di coloro fermi in coda nelle auto per l'inevitabile rallentamento del traffico. Pensiamo anche che l'amministrazione sia stata carente sul piano dell'informazione del progetto, degli interventi che intende adottare e sulla loro tempistica. Accanto alle piste ciclabili bisogna realizzare parcheggi di scambio, una rete di trasporti pubblici efficienti, le ztl e politiche di dissuasione all'uso del mezzo a motore privato. Non riusciamo a comprendere la posizione delle opposizioni che dovrebbero essere le forze progressiste e che come tutti dovrebbero avere a cuore la salute dei cittadini. Non si possono sostenere le posizioni di pochi residenti o commercianti quando dall'altra parte c'è la salute di bambini ed anziani, categorie più a rischio di patologie da mal d'aria. Ci chiediamo perché dai banchi dell'opposizione e di parte dell'attuale maggioranza non si siano levati cori di protesta all'indomani dell'approvazione del Piano urbano della mobilità sostenibile, in cui erano chiaramente analizzati i problemi di mobilità cittadina e che prevedeva la realizzazione di una rete ciclabile».

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