Spazio satira
I fondi
16.06.2023 - 16:38
Il presidente Angelo Libero Massaro durante il focus sul Pnrr di ieri nella sede di Ance Frosinone
Il settore edile continua a registrare ancora una volta una crescita in positivo. E adesso si prepara allo slancio definitivo che dovrebbe arrivare con il Pnrr. L'associazione locale dei costruttori edili, Ance Frosinone, ieri mattina ha fatto il punto durante un focus, nella sede di via del Plebiscito, sui fondi del piano nazionale di ripresa e resilienza destinati alla provincia di Frosinone, con particolare riferimento al tema delle infrastrutture e manutenzione del territorio, e un aggiornamento sui dati relativi all'industria delle costruzioni.
Presente il presidente Angelo Libero Massaro e il direttore generale Achille Fiorini. Al tavolo anche Paolo Vecchio presidente dell'ordine degli architetti, Fabrizio Cittadini del collegio dei geometri e Cristiano Simonelli dell'ordine degli ingegneri. In collegamento il presidente di Ance Lazio Domenico Merlani e Annalisa Giachi di Orep.
I progetti e le risorse del Pnrr
In Ciociaria sono previsti 946 progetti per un investimento pari a 567 milioni di euro. Nello specifico tra i primi dieci interventi per importo finanziato nel comune di Frosinone ci sono 9.500.000 di euro destinati a progetti di edilizia scolastica, 7.968.488 di euro per la rigenerazione urbana, 7.753.823 di euro per sicuro e verde sociale. Poi per quanto riguarda i bus ecologici sono previsti 5.409.381 di euro di investimenti e altri 5.000.000 di euro per il sisma bonus.
Per quanto riguarda gli altri comuni della provincia, sempre tra i primi dieci interventi per importo finanziato, ci sono i comuni di Arpino e Castelliri con rispettivamente con 7.000.000 e 6.164.982 di euro destinati ai siti orfani. Poi 5.098.710 milioni di euro sono destinati a un intervento sull'ospedale di Alatri. E ancora 5.000.000 di euro per la rigenerazione urbana a Veroli e altri 5.000.000 per quella di Anagni.
Le altre risorse finanziate sono destinate a progetti per la resilienza e la valorizzazione dei territori (83 milioni), asili nido e scuole dell'infanzia (45 milioni), ospedali di comunità (29 milioni), casa come primo luogo di cura e telemedicina (30 milioni), potenziamento delle infrastrutture sociali di comunità (21 milioni), scuola innovativa cablaggio (15 milioni) e secondo piano province (140 milioni). Le risorse si collocano in un quadro regionale di 16,6 miliardi di euro di cui 7,19 sono destinati alle opere pubbliche.
L'aspetto però che emerge è che la maggior parte degli interventi sono ancora in fase di progettazione e in esecuzione ci sono solo quei progetti che erano già stati finanziati prima del Pnrr e poi confluiti nel piano. Dal monitoraggio, effettuato da Orep e illustrato dalla dottoressa Giachi, sono state evidenziate anche alcune criticità. Come i ritardi nella disponibilità di spesa, oppure il problema di capacità amministrativa. Senza dimenticare la frammentarietà dei provvedimenti legislativi. E soprattutto resta incerta ancora la data di inizio dei cantieri per la realizzazione di tutte queste opere.
Un settore ancora in crescita
Nonostante il rallentamento dei bonus edilizi il trend resta in positivo. Nei primi mesi del 2023 il monte salari denunciato in cassa edile, rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, è cresciuto di oltre 6 milioni di euro. Un dato che, secondo il presidente Massaro, induce a prevedere il raggiungimento di circa 90 milioni alla fine dell'anno. In Ciociaria si registrano 1.286 aziende e 7.075 lavoratori. «Numeri importanti che devono ricordare a noi tutti la straordinaria vocazione e tradizione edilizia di questo territorio», ha detto Massaro. Secondo le ultime stime Istat il Pil italiano crescerà dell'1,2%. «Anche quest'anno – aggiunge – le costruzioni svolgeranno un ruolo fondamentale attraverso l'apporto positivo prodotto dall'attuazione degli investimenti del Pnrr.
La terza relazione sullo stato di attuazione del piano pubblicata dal governo evidenzia chiaramente che la spesa riferita ai cantieri risulta più veloce di quella delle altre misure Pnrr. Tutte di interesse per il settore delle costruzioni (Superbonus 110% e lavori pubblici) e che coprono il 65% della spesa totale del Pnrr sostenuta al 31 dicembre 2022. Si è trattato per lo più di investimenti già previsti dalla legislazione vigente, tra cui le maggiori opere infrastrutturali. Le spese riferite alle nuove progettualità sono attese dal secondo semestre 2023.
Secondo il monitoraggio Ance-Infoplus, il 2022 ha visto la pubblicazione di circa 23.000 gare per lavori pubblici per un ammontare corrispondente di 72,3 miliardi. Più 123% rispetto al 2021.
«È necessario quindi dare attuazione agli investimenti, senza rimettere in discussione l'impianto complessivo – sostiene Massaro – Inoltre per quanto riguarda l'applicazione dei prezzi di mercato nelle gare di appalto sempre più spesso si vedono gare in cui il prezzo dei lavori viene ribassato d'ufficio dalla stazione appaltante già nel testo del bando». Una tecnica che, secondo Massaro, non è più coerente con le dinamiche del mercato rispetto anche all'incremento dei prezzi dei materiale da costruzione.
Infine, un'attenzione particolare è stata dedicata al nuovo codice degli appalti che entrerà in vigore il primo luglio. A breve inizieranno degli incontri formativi al fine di condividere un manuale d'uso e rafforzare il percorso di collaborazione col i diversi ordini professionali.
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