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Sito inquinato del Nocione, ora la bonifica si fa davvero

Il Comune ha approvato la relazione finale delle indagini. Consales: «Entro fine anno approveremo il progetto esecutivo e si darà il via alla terza fase»

Sito inquinato del Nocione, ora la bonifica si fa davvero

Uno dei cumuli di rifiuti presenti nel sito Nocione Sotto i tecnici durante le indagini

Il cerchio potrebbe chiudersi entro la fine dell'anno. Dopo trent'anni di polemiche, proteste e indagini, finalmente comincia ad intravedersi la luce in fondo al tunnel della bonifica del sito inquinato del Nocione. Una brutta pagina della storia cassinate, che si trascina ormai dagli anni ‘90. Il Comune di Cassino, ha infatti approvato la relazione prodotta dalla Hydrolab: la ditta incaricata di effettuare le indagini sul sito inquinato per valutare lo stato di contaminazione delle acque e stabilire il volume reale del rifiuto che interessa l'area, operazione fondamentale per la fase successiva della bonifica vera e propria.

I sondaggi e gli accertamenti dei tecnici hanno rilevato una minore presenza di rifiuti, cosa che ha permesso di circoscrivere l'area da decontaminare. Un dato importante e soprattutto una buona notizia per i numerosi residenti della zona, che da tempo combattono contro gli effetti dell'inquinamento: dall'acqua rugginosa, al cattivo odore, fino alla contaminazione dei terreni.

L'intervento
Si è chiusa così la cosiddetta "seconda fase", che prevedeva appunto la raccolta di dati certi per definire con nettezza il perimetro della bonifica, prevista nella terza ed ultima fase, appena cominciata. «Abbiamo approvato la relazione recepita ad indagini concluse, che ci hanno permesso di quantificare i costi e definire la tecnologia attraverso la quale si procederà alla bonifica», spiega il consigliere e geologo Riccardo Consales, che da tempo di interessa della questione.
La terza fase sarà possibile grazie ad un ingente finanziamento, dal valore complessivo di 2 milioni di euro, stanziato dal ministero dell'Ambiente tramite i fondi del Pnrr.

Serviranno alla rimozione e al trasporto del materiale contaminato. Mentre per le successive fasi di indagini e controllo palazzo De Gasperi può contare su 214.000 euro messi a disposizione dalla Regione Lazio, in parte già spesi per i sondaggi effettuati durante la seconda fase.
«Nel corso delle prossime settimane definiremo tutte le procedure necessarie per bandire la gara d'appalto relativa alla bonifica», continua Consales. «Sarà fondamentale determinare la tecnologia migliore attualmente disponibile per la rimozione del materiale, trattandosi di un'operazione delicata». Sulle tempistiche, aggiunge: «Contiamo di bandire la gara entro la fine dell'anno e dare così inizio all'ultimo capitolo di questa bonifica».

La vicenda del Nocione è cominciata molti anni fa ormai, quando agli inizi degli anni ‘90 vennero interrati, da una ditta di smaltimento, rifiuti inquinanti ed altamente impattanti nel terreno tutt'oggi incriminato. Da allora i residenti hanno dato inizio ad una lunga battaglia per rimuovere il materiale e ridurre la contaminazione del sito. Una battaglia durata trent'anni.

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