Spazio satira
L'intervento
04.06.2023 - 18:00
Il deputato al parlamento europeo Maria Veronica Rossi
Resta al centro del dibattito il futuro del 72º Stormo e, di conseguenza quello dell'aeroporto di Frosinone "Girolamo Moscardini", sede dell'unica scuola per il volo ad ala rotante d'Italia che addestra i piloti di elicottero dell'Aeronautica militare e delle altre forze armate e dei corpi dello Stato. Il suo destino sembra essere segnato, ma continua a destare interesse il proposito di esponenti politici, amministratori e associazioni del territorio di salvare la scuola di volo.
Sulla base di un provvedimento varato nel 2020, infatti, la scuola interforze per la formazione dei piloti di elicotteri è destinata a essere trasferita a Viterbo entro il 2025.
Tra le ipotesi sul tavolo per il futuro del Moscardini, una volta effettuato lo spostamento, quella della riconversione in parco fotovoltaico, proposta da Legambiente, ma anche quella di trasformazione in scalo civile. Tra i candidati a ospitare il terzo scalo aeroportuale del Lazio, però, c'è anche Viterbo e ciò comporta dubbi sulla fattibilità della creazione di un reparto di addestramento interforze per piloti di elicottero. Se la città dovesse ospitare lo scalo civile, infatti, si porrebbe un problema di compatibilità con quello militare.
Sul tema torna a parlare il deputato della Lega al Parlamento europeo Maria Veronica Rossi, che recentemente è intervenuta nel dibattito sul trasferimento, sottolineando l'importanza della permanenza della scuola di volo a Frosinone.
L'europarlamentare propone, infatti, una riflessione sulle criticità che potrebbero derivare dal trasferimento del 72º Stormo nella città dei papi, attraverso l'apertura di un tavolo di confronto sugli aeroporti civili e sul destino della scuola di volo dell'Aeronautica militare.
«La questione del trasferimento del 72º Stormo da Frosinone a Viterbo – sottolinea – necessita di una profonda riflessione che deve coinvolgere gli enti interessati, ma anche gli operatori che oggi avrebbero dei progetti di sviluppo di infrastrutture per il traffico aereo civile sui sedimi dei siti che ospitano reparti delle forze armate».
Sono diverse ed evidenti le ragioni per le quali, secondo Rossi, la costituenda scuola di volo interforze avrebbe la collocazione ideale a Frosinone.
«In Ciociaria, infatti – argomenta – il 72° Stormo con i suoi reparti è oggi un'eccellenza a livello europeo. Questo risulta ottimamente integrato nel tessuto sociale ed economico e l'orografia del territorio offre le migliori condizioni per un addestramento completo per gli elicotteristi. Il trasferimento – aggiunge – creerebbe non pochi disagi al personale militare e civile che dovrebbe essere sradicato da Frosinone e portato a Viterbo». Attualmente, infatti, la struttura impiega circa seicento militari, cento civili e forma circa sessanta allievi, addestrando non soltanto i piloti dell'Aeronautica, ma anche quelli di vigili del fuoco, della polizia e di tutti i corpi armati dello Stato e alcuni frequentatori stranieri.
«In più – continua Maria Veronica Rossi – dal punto di vista strettamente tecnico, nello spazio aereo sul capoluogo ciociaro non ci sono interferenze con il traffico aereo civile.
A Viterbo – aggiunge – molto probabilmente, ci sono condizioni migliori per il traffico civile e, considerato che, a quanto pare, già oggi le attività militari di volo si devono incastrare con quelle civili, un potenziamento dell'operatività della struttura militare potrebbe incontrare delle difficoltà nell'integrazione con il contesto. E poi mi pongo due quesiti – continua – Dove gli investimenti sarebbero più convenienti ed efficaci, a Frosinone o a Viterbo? E tutte le forze armate hanno dato l'adesione per il trasferimento a Viterbo? Alla luce di tutte queste argomentazioni – conclude – mi sembra opportuno un confronto allargato proprio per essere certi che si stiano facendo le scelte giuste».
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