Spazio satira
La ricostruzione
26.05.2023 - 19:00
L'arrivo dei carabinieri e dei soccorsi in via Virgilio
«Diceva di volermi ammazzare agitando il coltello. Urlava: "Ti ammazzo! E ti ammazzerò!"». Il racconto ieri in aula è quello del ragazzo accoltellato insieme alla sua compagna in via Virgilio a novembre scorso. Dopo l'escussione del comandante del Norm della Compagnia di Cassino sugli accertamenti eseguiti subito dopo i fatti, a parlare di quella assurda violenza sono stati i due ragazzi raggiunti da diversi fendenti.
Per quella aggressione, lo ricordiamo, venne fermato un trentunenne di Cassino, D.S., bloccato dai carabinieri dopo l'aggressione armata con l'accusa di tentato duplice omicidio aggravato da futili motivi e possesso ingiustificato di armi. I colpi sferrati, alcuni dei quali non andati a buon segno, hanno infatti colpito una trentatreenne al torace e al fegato, provocandole ferite molto gravi. Ma i fendenti al culmine della lite nata in strada hanno colpito anche il compagno. Non solo. Coinvolto pure uno studente che avrebbe cercato di disarmare l'aggressore, dopo essere intervenuto per le urla della giovane.
Il racconto in aula
«Ci dovevamo vedere per parlare di un aspirapolvere. Io l'aggressore lo conoscevo perché era un amico della mia compagna, oggi ex. Ma avevo fatto un altro acquisto e non volevo aprire un'altra finanziaria: questo l'inizio della lite tra me e la mia ex. Mentre noi discutiamo, lui viene e dice di lasciarmi perdere. Ha una reazione forte» racconta il ragazzo, parte offesa nel processo, rappresentato dall'avvocato Giancarlo Corsetti. «Ha un coltello, inizia a fare gesti per colpirmi verso il petto, all'inizio mi scansavo. Indietreggiavo, lui continuava. Mi ha colpito ma non ho sentito, almeno credo. Non so dire se mi abbia colpito prima o dopo di aggredire lei.
Ho cercato di disarmarlo - racconta in aula il giovane - Lei si mette davanti, gli dice: "Calmati, ma che fai!" e finisce a terra. Io gli blocco il braccio ma lui non lasciava l'arma. Allora ho pensato di scappare, mi sono voltato mi ha colpito alla schiena: ho messo la mano era piena di sangue». « "Vieni qua che ti ammazzo. Ti ammazzerò!" urlava - aggiunge - A primo impatto non mi sono reso conto di essere ferito, perché la rabbia era tanta quando ho visto lei per terra. Lui continuava e continuava. Poi è arrivato un ragazzo che ha cercato di aiutarmi e mi accoltella alla gamba prima di scappare».
Altrettanto duro il racconto della ragazza, rappresentata dall'avvocato Eleonora Rea: «Era nata una lite tra noi due fidanzati per questioni economiche. Quando l'aggressore, che conosco da 11 anni ci ha raggiunti, mi ha detto di andare con lui, di lasciare sbollire il mio ex. Che gli prende il braccio e gli dice di farsi i fatti suoi. Mi sono girata, l'ho perso di vista. "Fammi vedere che fai. Che sei capace di fare" sento dal vicolo.
Vedendo il coltello il mio ex voleva disarmarlo. Non sapevo che fare, mi sono buttata in mezzo. Essendo sua amica ho pensato che non lo avrebbe mai fatto. Mi è arrivata la prima coltellata sulla spalla, poi la seconda: mi metto la mano e vedo il sangue. Mi accascio. Non vedevo, sentivo solo le urla, il combattimento ma li avevo alle spalle: faccia rivolta a via Virgilio, pancia a terra. Ricordo un ragazzo che mi tamponava con delle maglie perché il polmone era perforato. E l'arrivo dei soccorsi e dei carabinieri».
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