Spazio satira
Il dossier
14.04.2023 - 16:00
La presenza dei clan camorristici, ma anche le tante operazioni condotte sul territorio dalle forze di polizia.
La nuova relazione semestrale (gennaio-giugno 2022) della Direzione investigativa antimafia traccia una mappa degli interessi della criminalità organizzata in provincia di Frosinone, dei settori appetiti dai clan, soprattutto giochi e scommesse, nonché dei sequestri e degli arresti condotti anche in Ciociaria. Evidenziata «la contiguità territoriale con le province campane» che «ha favorito tra le presenze mafiose soprattutto la camorra, con particolare riferimento alle storiche presenze del clan Venosa ed alle proiezioni del clan dei Casalesi e del clan Mallardo - si legge nella relazione della Dia - Anche Cassino e i territori limitrofi risentono dell'incidenza della criminalità organizzata e, in particolare, dei sodalizi della provincia di Caserta, i quali hanno esteso a queste zone il loro processo di insediamento, infiltrazione e radicamento nel tessuto socio-economico».
Più nello specifico, la Dia rileva che «gli interessi delle consorterie nel Frusinate appaiono eterogenei e sarebbero riconducibili ai Casalesi, agli Esposito di Sessa Aurunca, ai Belforte di Marcianise, nonché a personaggi legati ai clan napoletani Licciardi, Di Lauro, Mazzarella, Gionta di Torre Annunziata. L'attenzione delle organizzazioni criminali per la Ciociaria è stata favorita anche dalla circostanza che diversi latitanti nel corso del tempo hanno cercato rifugio in questi luoghi, come dimostrano gli arresti avvenuti nel tempo di esponenti di spicco legati ai clan Amato Pagano, Polverino e ai Casalesi».
Interessi soprattutto nel campo degli stupefacenti. «Anche in questo territorio il traffico di stupefacenti continua a rappresentare la più importante attività per la criminalità organizzata, seguita da usura, estorsioni e riciclaggio realizzato anche nell'ambito del settore dei giochi e delle scommesse illegali». A questo punto la Dia cita un'operazione condotta, l'11 gennaio 2022, dalla polizia a Ceccano, attività coordinata dalla procura di Frosinone. In quella circostanza scoperta «una estesa piantagione di cannabis che avrebbe procurato all'organizzazione introiti illeciti di oltre 5 milioni di euro. All'interno del casolare era stato allestito un sistema di aerazione, riscaldamento e illuminazione per ottenere una produzione "intensiva"».
Citate le 18 condanne di marzo 2022, la maggior parte di soggetti del Sorano «per associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, riciclaggio ed estorsione, sulla base delle evidenze investigative acquisite nell'ambito dell'operazione "Requiem-Ultimatum al crimine" del 2020, coordinata dalla Ddda di Roma e condotta da polizia di Stato e guardia di finanza». Secondo l'Antimafia, «nella provincia di Frosinone, le consorterie camorristiche devono confrontarsi, nella spartizione degli interessi criminali, con radicate organizzazioni autoctone che insistono sul territorio, quali gli Spada e i Di Silvio (imparentate con le omonime aggregazioni criminali romane e pontine) attive nel racket delle estorsioni, nell'usura e nel traffico degli stupefacenti. A ulteriore conferma della consistente rimuneratività di queste attività criminali, il 31 gennaio 2022 la Dia e i carabinieri hanno eseguito un provvedimento di confisca di beni per circa 1,5 milioni di euro, a carico di 9 soggetti riconducibili ad un nucleo familiare di etnia rom stanziato nel basso Lazio».
Contestata «la sproporzione tra i redditi dichiarati e l'ingente valore dei beni accumulati nel tempo».
Spostando l'attenzione, «nel quadrante Nord del Frusinate sono emersi anche interessi economici del clan Moccia, che ha acquisito e gestito, nel corso degli anni - rileva ancora la Dia - aziende dislocate nell'area compresa tra i Comuni di Patrica, Ferentino e del vicino capoluogo. Risulta quanto mai significativa in proposito l'ordinanza di custodia cautelare emessa il 9 aprile 2022 dal gip del tribunale di Napoli ed eseguita il successivo 20 aprile dai carabinieri, a carico di 57 soggetti ritenuti responsabili di associazione mafiosa, estorsione, autoriciclaggio, fittizia intestazione di beni e corruzione. Dal quadro indiziario ricostruito è emerso che il sodalizio era strutturato in modo verticistico, con due componenti principali, una operativa di tipo "militare" e l'altra imprenditoriale, che facevano capo a 4 personaggi di vertice del clan Moccia. In merito a quest'ultimo ambito investigativo, la guardia di finanza ha eseguito due misure di divieto temporaneo di esercitare attività d'impresa e un decreto di sequestro preventivo d'urgenza di beni immobili e di quote societarie, per un valore stimato di circa 150 milioni di euro».
Per la Dia, la Ciociaria rappresenta «un punto d'incontro e di equilibrio tra proiezioni extraregionali di consolidate realtà criminali e gruppi autoctoni stanziali sul territorio. La sussistenza di forti interessi perseguiti da questi ultimi sodalizi è stata ulteriormente confermata dalla recente operazione "Ultima corsa" del settembre 2022 (che sarà approfondito nella prossima relazione semestre), condotta dalla polizia di Stato e coordinata dalla procura della Repubblica di Cassino». A carico di esponenti di una famiglia di origine Sinti, presente nel Sorano, sono stati contestati diversi reati tra cui associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti fino all'organizzazione di corse clandestine di cavalli.
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