Spazio satira
Lo studio
10.04.2023 - 09:00
Il mercato del lavoro in Italia verso la ripresa dei livelli prepandemici. Nel 2022, in Ciociaria, si registra un incremento di 2.531 unità nella differenza tra nuove assunzioni e cessazioni, anche se resta negativo il saldo per i contratti a tempo indeterminato. Lo si ricava dall'osservatorio sul precariato dell'Inps.
A livello numerico i contratti a tempo indeterminato nel Frusinate sono stati 8.418 contro 11.641 cessazioni (-3.223), quelli a termine 22.654 con 18.065 cessazioni (+4.589), in apprendistato 2.281 contro 1.493 (+788), gli stagionali 1.096 contro 1.051 e +45, in somministrazione 7.412 e 7.158 (+254), mentre i contratti intermittenti sono stati 1.266 a fronte di 1.188 cessazioni (+78).
Quanto alle stabilizzazioni, sono stati trasformati a tempo indeterminato 4.358 contratti a termini, 76 stagionali, 250 somministrati, 32 da contratto intermittente e 750 da apprendisti.
A livello nazionale, l'Inps osserva per il 2022 che «i flussi nel mercato del lavoro (assunzioni, trasformazioni, cessazioni) hanno completato la ripresa dei livelli pre-pandemici, compromessi nel biennio 2020-2021 dall'emergenza sanitaria con le connesse chiusure e restrizioni, evidenziando anzi incrementi rispetto al 2019 sia nei movimenti di ingresso-uscita (assunzioni e cessazioni), sia nelle trasformazioni da rapporti a termine a rapporti a tempo indeterminato».
L'Inps registra un incremento dell'11% rispetto al 2021 su «tutte le tipologie contrattuali - si legge nel rapporto - risultando accentuata sia per i contratti a tempo indeterminato (+18%), sia per le diverse tipologie di contratti a termine (intermittenti +16%, apprendistato +11%, tempo determinato e stagionali +10%, somministrati +5%). La dinamica delle assunzioni nel 2022 è stata più accentuata per le classi di dimensione aziendale oltre i 15 dipendenti: oltre il 17% per la classe da 16 a 99 dipendenti, attorno al 15% per la classe 100 e oltre.
Per le piccolissime imprese (fino a 15 dipendenti) l'incremento è stato limitato al 4%». Invece, l'incidenza del part time è rimasta stabile nelle assunzioni a termine (37%) mentre è diminuita nelle assunzioni a tempo indeterminato dal 35% al 32%. «Le trasformazioni da tempo determinato nel corso del 2022 sono risultate 751.000, in forte e continuo aumento rispetto allo stesso periodo del 2021 (+43%)».
Anche le conferme di rapporti di apprendistato giunti a conclusione del percorso formativo registrano un aumento, «seppur con un modesto +4%».
Per le cessazioni, «nel 2022 sono state 7.617.000, in aumento rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente (+16%) per tutte le tipologie contrattuali: contratti intermittenti (+27%), contratti a tempo determinato e stagionali (+18%), contratti in apprendistato (+14%), contratti a tempo indeterminato (+12%) e contratti in somministrazione (+11%)».
La differenza tra assunzioni e cessazioni porta a dicembre «un saldo positivo pari a 441.000 posizioni di lavoro». Nel tempo indeterminato si hanno +336.000 unità, quindi +43.000 per i rapporti a tempo determinato, +32.000 per gli intermittenti, +18.000 per gli apprendisti, +6.000 per gli stagionali e i somministrati.
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