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Lo studio

Lavoro verso la ripresa. Dopo il Covid più neo assunti che licenziati

Nel 2022 in Ciociaria saldo positivo di 2.531 tra nuove assunzioni e cessazioni. Per 4.358 c'è stata la trasformazione del rapporto in tempo indeterminato

Lavoro verso la ripresa. Dopo il Covid più neo assunti che licenziati

Il mercato del lavoro in Italia verso la ripresa dei livelli prepandemici. Nel 2022, in Ciociaria, si registra un incremento di 2.531 unità nella differenza tra nuove assunzioni e cessazioni, anche se resta negativo il saldo per i contratti a tempo indeterminato. Lo si ricava dall'osservatorio sul precariato dell'Inps.
A livello numerico i contratti a tempo indeterminato nel Frusinate sono stati 8.418 contro 11.641 cessazioni (-3.223), quelli a termine 22.654 con 18.065 cessazioni (+4.589), in apprendistato 2.281 contro 1.493 (+788), gli stagionali 1.096 contro 1.051 e +45, in somministrazione 7.412 e 7.158 (+254), mentre i contratti intermittenti sono stati 1.266 a fronte di 1.188 cessazioni (+78).

Quanto alle stabilizzazioni, sono stati trasformati a tempo indeterminato 4.358 contratti a termini, 76 stagionali, 250 somministrati, 32 da contratto intermittente e 750 da apprendisti.
A livello nazionale, l'Inps osserva per il 2022 che «i flussi nel mercato del lavoro (assunzioni, trasformazioni, cessazioni) hanno completato la ripresa dei livelli pre-pandemici, compromessi nel biennio 2020-2021 dall'emergenza sanitaria con le connesse chiusure e restrizioni, evidenziando anzi incrementi rispetto al 2019 sia nei movimenti di ingresso-uscita (assunzioni e cessazioni), sia nelle trasformazioni da rapporti a termine a rapporti a tempo indeterminato».

L'Inps registra un incremento dell'11% rispetto al 2021 su «tutte le tipologie contrattuali - si legge nel rapporto - risultando accentuata sia per i contratti a tempo indeterminato (+18%), sia per le diverse tipologie di contratti a termine (intermittenti +16%, apprendistato +11%, tempo determinato e stagionali +10%, somministrati +5%). La dinamica delle assunzioni nel 2022 è stata più accentuata per le classi di dimensione aziendale oltre i 15 dipendenti: oltre il 17% per la classe da 16 a 99 dipendenti, attorno al 15% per la classe 100 e oltre.

Per le piccolissime imprese (fino a 15 dipendenti) l'incremento è stato limitato al 4%». Invece, l'incidenza del part time è rimasta stabile nelle assunzioni a termine (37%) mentre è diminuita nelle assunzioni a tempo indeterminato dal 35% al 32%. «Le trasformazioni da tempo determinato nel corso del 2022 sono risultate 751.000, in forte e continuo aumento rispetto allo stesso periodo del 2021 (+43%)».
Anche le conferme di rapporti di apprendistato giunti a conclusione del percorso formativo registrano un aumento, «seppur con un modesto +4%».

Per le cessazioni, «nel 2022 sono state 7.617.000, in aumento rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente (+16%) per tutte le tipologie contrattuali: contratti intermittenti (+27%), contratti a tempo determinato e stagionali (+18%), contratti in apprendistato (+14%), contratti a tempo indeterminato (+12%) e contratti in somministrazione (+11%)».
La differenza tra assunzioni e cessazioni porta a dicembre «un saldo positivo pari a 441.000 posizioni di lavoro». Nel tempo indeterminato si hanno +336.000 unità, quindi +43.000 per i rapporti a tempo determinato, +32.000 per gli intermittenti, +18.000 per gli apprendisti, +6.000 per gli stagionali e i somministrati.

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