La vicenda
06.03.2023 - 10:00
Una delle polpette avvelenate rinvenute nel quartiere di San Leucio
I residenti del borgo di San Leucio denunciano la presenza, tra i bei vicoli e gli angoli verdi, di polpette avvelenate destinate ai gatti presenti sul territorio.
Tanta grazia, dono del Creato, non è evidentemente apprezzata da certi individui, il cui unico scopo è quello di nuocere a forme di vita indifese e fragili: «Siamo disgustati da questi gesti di inaudita vigliaccheria - afferma un residente - ci stiamo organizzando per pattugliare palmo a palmo il quartiere per individuare e rimuovere le polpette avvelenate e segnalare i fatti alle autorità. Presto ci riuniremo per verificare se, tra di noi, qualcuno ha dei sospetti o ha notato qualche strano movimento. Non lasceremo che i nostri amici pelosi corrano rischi». «Sono criminali, incoscienti del rischio che fanno correre a tutte le specie viventi, compresi i bambini - rincara un altro residente - Cosa succederebbe se a mangiare la trappola fosse un bimbo, attirato dal colore azzurro del veleno?»
Gli abitanti del quartiere, preoccupati per i randagi ma anche per le bestiole di proprietà, hanno intenzione di chiedere l'intervento della polizia locale del comandante Massimo Belli, che già in passato si è dimostrata particolarmente sensibile a questa tematica. Corre l'obbligo di rammentare che, ai sensi degli art. 544 ter del codice penale, chiunque arrechi nocumento ad un animale è punito con la reclusione da tre a diciotto mesi o con la multa da 5.000 a 30.000 euro, aumentata della metà se dal fatto derivi la morte dell'animale.
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