È durato otto anni il calvario processuale di A. S., 34 anni, di Sora, assolto venerdì scorso dal Tribunale penale di Cassino dalle pesanti accuse di atti persecutori aggravati nei confronti della ex compagna, che lo denunciò per due volte per stalking nel 2014.

La sentenza di assoluzione al termine di un'articolata discussione in cui il difensore dell'uomo, l'avvocato Gianfranco La Rocca, ha puntato tutto sull'inattendibilità delle dichiarazioni rese dalla donna e delle testimoni da lei indicate. Grazie alle proprie indagini, la difesa è riuscita a dimostrare come la donna, poco prima di presentare la prima querela, si sia recata spontaneamente dall'ex compagno per consegnargli i figli affinché potesse denunciarlo per una paventata indole aggressiva dell'uomo.

L'avvocato La Rocca ha sostenuto la mancanza della prova delle condotte vessatorie denunciate dalla donna e l'assenza degli eventi previsti dalla norma per l'incriminazione (grave e perdurante stato di ansia, fondato timore per la incolumità proprio e dei propri congiunti, alterazioni delle proprie abitudini di vita), riuscendo così a dimostrare come la stessa donna si rivolgesse spesso all'imputato, anche nel periodo compreso tra le due denunce, chiedendogli di poter tenere con se i figli affinché fosse libera di poter uscire. Ora si attendono le motivazioni della sentenza di assoluzione.