Spunta un voto per Putin in consiglio comunale durante l'elezione del presidente della società "Ambiente e Salute Srl". Un caso che tiene banco dentro e fuori dal palazzo comunale. I consiglieri di minoranza Manuela Cerqua, Luciano Conte, Federico Altobelli e Salvatore Meglio hanno preso le distanze dal voto provocatorio, così pure il consigliere Lino Caschera. Il sindaco Luca Di Stefano, ricordando l'impegno della sua amministrazione in aiuto del popolo ucraino, ha parlato di strumentalizzazione.

Dai banchi della maggioranza la consigliera Maria Paola D'Orazio ha tuonato: «L'amministratore che ha espresso il voto per Putin, per scherzo, per provocazione o perché convinto, non è degno di rappresentare i cittadini sorani. Sulla guerra non si può scherzare e la politica è una cosa seria con le sue regole e i suoi contenuti formali e sostanziali. Chi pensa che sia un gioco o una battuta non ha la maturità di rappresentare una città come la nostra. In consiglio comunale non si può scendere a tali bassezze, è irrispettoso verso chi ha scelto, con il proprio voto, gli amministratori di questa città».

L'ex sindaco Roberto De Donatis ha parlato di «uno dei fatti più vergognosi della storia dell'amministrazione comunale. In un momento storico così delicato, nel quale si compiono in Europa atti di violenza gratuita, fare il nome del responsabile di questa tragedia rappresenta un fatto di gravità inaudita. Colui che ha il dovere di rappresentare l'immagine della città e delle istituzioni non è intervento per stigmatizzare questo comportamento e chiedere le dimissioni immediate».

Carlo Forletta, segretario del circolo "Antonio Gramsci" del Prc, ha parlato di «scarso rispetto del ruolo istituzionale». «Forse voleva fare ironia - ha aggiunto - peccato però che questo nome non può che evocare la guerra e le tragedie che porta con sé». Sulla vicenda è intervenuta anche l'ex candidata sindaco Valeria Di Folco che ha invitato Di Stefano a chiedere le dimissioni del consigliere autore del gesto o, in caso contrario, di rimuovere la bandiera dell'ucraina sulla balconata del Comune.