Una nota lapidaria, come sempre. «Fca ha comunicato, causa mancanza materiale, il fermo produttivo per il giorno 6 aprile». Simile a un "telegramma", meno battute di un Tweet per annunciare che oggi i cancelli della fabbrica resteranno chiusi e le tute rosse potranno rimanere tranquillamente a casa. Ma se scarne sono le comunicazioni, voluminose le conseguenze invece per la vita lavorativa "a singhiozzi" che devono vivere gli operai dello stabilimento e quella appesa a un filo dei lavoratori del settore dell'automotive.
Alla parabola che ha iniziato a mostrare la sua discesa nel 2017, si è unita la pandemia e adesso la guerra in Ucraina. La mancanza di materiali è alla base di ogni stop dell'unico turno che esiste oggi a Cassino Plant per produrre il suv Stelvio e la berlina Giulia, dopo l'addio alla Giulietta nel dicembre 2020. E la salita produttiva del Grecale, prevista a giugno, potrebbe slittare in avanti. Ma nel futuro immaginato dal ceo Tavares, lo stabilimento laziale potrebbe conoscere, dopo il 2025, una nuova generazione fondata sul pianale Stla Large e dovrà essere interamente convertito alle zero emissioni.
Il bilancio sociale
E, intanto, a un anno dalla nascita della multinazionale è stato pubblicato il suo primo bilancio di Responsabilità Sociale d'Impresa. All'interno viene delineata la roadmap dettagliata per la sostenibilità, che include l'impegno per il raggiungimento delle zero emissioni di carbonio entro il 2038.
Oggi il report
E questa mattina conferenza stampa della Fim Cisl per fornire le informazioni sul report al primo Trimestre 2022 delle produzioni nonché il profilo occupazionale degli stabilimenti italiani del gruppo Stellantis. Saranno presenti, per fare il punto sulla situazione degli stabilimenti italiani, il segretario nazionale Fim-Cisl responsabile del settore automotive Ferdinando Uliano e il segretario generale Fim di Torino Canavese Davide Provenzano.