L'aumento delle indennità per sindaco, assessori e presidente del consiglio comunale continua a suscitare reazioni e polemiche, dopo che in assise la maggioranza ha respinto la proposta dell'opposizione di rinunciare agli aumenti stabiliti a livello nazionale dall'ultima legge di bilancio. «È con rammarico che debbo tornare sull'argomento delle indennità dei nostri amministratori comunali - afferma Floriana Porretta, coordinatrice cittadina di Articolo uno - Poche settimane fa ho fatto rilevare l'inopportunità dell'iter con il quale si era dato corso alla legge di bilancio, ovvero agli aumenti concessi dal governo.

È doveroso richiamare e fare riferimento alla cronaca post consiglio comunale del 3 marzo scorso che tutti ricorderanno, in cui si evidenziava come nella medesima giornata, mentre il presidente della Repubblica italiana rinunciava all'aumento della sua indennità, i nostri amministratori comunali respingevano una mozione presentata dall'opposizione, contraria agli incrementi, e si attribuivano le indennità che, come detto, spettano loro per legge.

Insomma, nella decisione ci leggo una mancata responsabilità civica specie in questo periodo di crisi che grava pesantemente sulla cittadinanza, ma certamente possiamo dire che si tratta di una questione morale»

La coordinatrice cittadina di Articolo uno rimarca: «La decisione ha preso una piega totalmente opposta a quella impressa da tre sindaci e amministrazioni precedenti: sono rimaste invariate le decurtazioni delle indennità ovvero sono defluite nelle casse comunali a favore della collettività». «Ora - conclude Floriana Porretta - il pensiero torna a "certe manovre" e quindi a una domanda: non era stata questa amministrazione a proporre un bando di concorso senza compenso professionale per l'incarico di direttore del museo cittadino? Non era stata posta come necessaria tale "manovra" per via delle scarse se non nulle finanze a disposizione della cassa comunale?»