Emergenza sanitaria
20.11.2020 - 07:19
La nuova struttura per il pre-triage posizionata all'esterno del pronto soccorso dell'ospedale Spaziani (Foto Massimo Scaccia)
Per il secondo giorno consecutivo la Ciociaria va oltre i 330 contagiati. Si registra, tuttavia, un altro decesso. Mercoledì i casi erano stati 343, ieri sono stati 337. Prima d'ora era già successo una sola volta, tra il 5 e il 6 novembre, con 394 e 349 casi. Al conto vanno aggiunti i 187 negativizzati annunciati ieri.
Nel frattempo è stata superata quota 9.500 contagiati dall'inizio dell'emergenza, il valore a ieri era di 9.602. In questa settimana si è a un passo da quota 1.000: ora sono 974, per una media di 243,5. A novembre, invece, i contagi hanno raggiunto la media di 262,5 per un totale di 4.987, molti di più dei 3.528, media 113,8, con cui si era chiuso il mese di ottobre, fino a quel momento il peggiore.
Facendo un paragone con le ultime settimane i 974 fino a ieri sono superiori agli 835 del periodo 9-12 novembre per una media 208,7. Sempre a giovedì, la prima settimana del mese presentava 1.092 contagi con una media giornaliera di 273. Non a caso, la prima settimana di novembre è quella del picco con 2.044 positivi. Prima ancora, dal 26 al 29 ottobre i contagi erano stati 717 per una media di 179,2. E dunque questa settimana, al momento, è la seconda peggiore delle ultime quattro. Quelle dell'esplosione dei contagi.
Il bollettino
L'assessore regionale Alessio D'Amato fa così il punto della situazione: «Su oltre 27.000 tamponi nel Lazio (+650) si registrano 2.697 casi positivi (-169), 61 i decessi (-19) e +586 i guariti. Torna sotto al 10% il rapporto tra i positivi e i tamponi, sale il numero dei ricoveri (+47) e le terapie intensive (+11). Il valore Rt scende sotto a 1 e si attesta a 0,9. Diminuisce il tempo mediano tra la data di inizio sintomi e la data di diagnosi da 4 a 2 giorni. Bene l'indicatore del totale risorse umane dedicate all'attività di tracciamento. Il tasso di occupazione dei posti letto totali di terapia intensiva è al 32% e quello di area medica per pazienti Covid al 49%. Non bisogna abbassare la guardia occorre ancora tempo».
Nelle Asl di Roma, nelle ultime 24 ore, i casi sono 1.989 con 48 decessi. Nelle province si registrano 708 casi e tredici decessi. Nella Asl di Latina sono 183 i nuovi casi e tre i decessi di persone di 66, 83 e 88 anni con patologie. Nella Asl di Frosinone, dunque, 337 tra casi isolati a domicilio, contatti di un caso già noto o con link familiare. Nella Asl di Viterbo si registrano 92 nuovi casi e cinque decessi di età tra 62, 84, 84, 85 e 100 anni. Nella Asl di Rieti si registrano 96 casi e cinque decessi di 74, 75, 88, 91 e 91 anni con patologie.
Secondo l'Agenzia nazionale pe ri servizi sanitari regionali il tasso di occupazione delle terapie intensive era del 23% nel Lazio e del 30% in Italia il 3 novembre. Da lì si è assistito a un incremento progressivo in Italia al 34% l'8 novembre, mentre il Lazio si manteneva al 24%. Nel resto del Paese si è passati così a 39% per poi superare la soglia del quaranta ed attestarsi al 43% del 18 novembre. Nella nostra regione, invece, per diversi giorni si è oscillato tra il 26% e il 29% per fermarsi al 33% di mercoledì.
Meno marcata la differenza per quanto riguarda l'occupazione dei posti Covid in area non critica: il 3 novembre il dato era di 36% in Italia e del 39% nel Lazio, anche se subito c'è stato il sorpasso con la media nazionale che, prima, si è mantenuta tra il 43% e il 53%, a fronte di un 41-47% del Lazio. Quindi il valore nazionale si è riposizionato tra il 49% e il 51% di mercoledì: nello stesso periodo il Lazio è stato tra il 47% e il 49%, con una punta del 51% il 15 novembre, giorno in cui i due dati sono stati appaiati.
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