Cervaro
29.09.2024 - 08:57
Il tribunale di Cassino
Badante investita e deceduta dopo pochi giorni a causa delle ferite, pensionato di Cassino condannato per omicidio colposo aggravato a quattro anni dall’incidente. Si è concluso nei giorni scorsi il processo a carico di V.V., sessantottenne di Cassino, finito sotto processo dopo il terribile incidente avvenuto a Cervaro a gennaio del 2020 in cui perse la vita Marya Kovalenko, deceduta dopo tre giorni presso il Policlino Tor Vergata dove era stata trasportata a causa delle gravissime ferite riportate. Per il pensionato il giudice ha deciso per sei mesi, pena sospesa, e una importante provvisionale da corrispondere alle parti civili.
La tragedia e la sentenza
Dopo l’investimento avvenuto sulla Casilina oltre quattro anni fa, la badante ucraina di 63 anni - molto conosciuta a Cassino - era stata soccorsa e trasferita al Policlinico di Roma in gravissime condizioni. Secondo una prima ricostruzione dei fatti, l’auto l’avrebbe presa in pieno, facendola rovinare sull’asfalto. E a prestare i primi soccorsi fu proprio il pensionato. A seguito del tragico evento i familiari, dando immediatamente incarico legale all’avvocato Paolo Marandola per chiarire tutti gli aspetti della complessa vicenda, diedero il via alle indagini. Un’inchiesta affidata al dottor De Franco e condotta dalla polizia stradale. Il pm per ricostruire la difficile dinamica si era avvalso della consulenza dell’ingegnere Lucio Pinchera che - dopo articolate verifiche - giungeva alla conclusione che l’incidente si fosse verificato per «imprudenza, imperizia e negligenza dell’automobilista che non si avvedeva in tempo della presenza sulla carreggiata della donna - ribadiva il dottor Pinchera - omettendo di frenare tempestivamente e di adottare tutte le manovre necessarie per evitare l’impatto». Contestato all’uomo anche l’uso del cellulare alla guida. Dopo oltre quattro anni dai fatti, all’esito di un lungo ed articolato dibattimento - in cui sono stati ascoltati numerosi testimoni e i consulenti delle rispettive parti - il Tribunale di Cassino ha emesso la sentenza: l’imputato è stato condannato alla pena di sei mesi di reclusione (riconosciute le attenuanti e il beneficio della sospensione condizionale della pena). Non solo. Il giudice Delitala ha disposto che la compagnia di assicurazioni, in qualità di responsabile civile, risarcisca (con giudizio separato) tutti i danni alle parti civili rappresentate dall’avvocato Paolo Marandola. Riconosciuta una provvisionale immediatamente esecutiva di 180.000 euro da suddividersi in parti uguali di 60.000 ciascuno, per il marito e le figlie della vittima. Attese le motivazioni.
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