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Foibe e veleni. Il Prc difende il post delle polemiche

Laura Liburdi e Luigi Mingarelli parlano di strumentalizzazione e di attacco politico

Foibe e veleni. Il Prc difende il post delle polemiche

Una fiaccolata commemorativa per la tragedia delle foibe di qualche anno fa nella via intitolata alle vittime

Un «attacco politico mosso contro il Prc per la condivisione del post di Ceccano 2030 sul giorno del ricordo». Così Laura Liburdi e Luigi Mingarelli del circolo “5 Aprile” definiscono la ferma reazione dell’esponente di Fratelli d’Italia Rino Liburdi all’intervento del collettivo sulle celebrazioni legate alla vicenda delle foibe e degli esuli istriani, giuliani e dalmati nel secondo dopoguerra, definite “una carnevalata”. In una nota, i due rappresentanti del Prc parlano di «uso strumentale del post da cui sono state, volutamente, estrapolate alcune frasi che, decontestualizzate, assumono un significato diverso da quello reale, facendo passare i militanti del collettivo e dei partiti coinvolti come miserabili negazionisti, addirittura qualificando le parole del post alla stregua degli atti vandalici compiuti in occasione del 10 febbraio. Il tutto per attaccare politicamente le forze di opposizione». Il Prc ribadisce: «Il comunicato in questione muove una critica aspra verso le forze di destra nostrane che, negli ultimi anni, hanno fatto del giorno del ricordo un’occasione di mera propaganda politica”. E cita diversi episodi, ricordando che “qualche anno fa, durante un consiglio comunale, l’opposizione fece notare il singolare silenzio tenuto dell’amministrazione comunale nel giorno della memoria».

Da qui la precisazione: «Quando parliamo di carnevalata non alludiamo alle commemorazioni per il ‘Giorno del ricordo’ in quanto tali. Ci riferiamo al modus operandi di una certa destra che fa memoria selettiva celebrando solo ciò che ideologicamente fa comodo, che fa la cernita di quali morti ricordare con fiaccolate commemorative e quali far passare sotto silenzio; una destra che, probabilmente, non ha ancora fatto i conti con la storia». Infine Liburdi e Mingarelli ribadiscono: «La nostra condanna ad ogni forma di eccidio e violenza resta ferma, indipendentemente dai tentativi di mistificazione in atto. Siamo aperti ad ogni tipo di confronto politico, purché articolato su argomenti che vadano oltre la semplice strumentalizzazione di un testo scritto».

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