Roghi sui veleni sepolti. Brucia anche Nocione

Tornano le fiamme a Nocione: roghi sui veleni sepolti. E su più versanti. Il primo rogo nella tarda mattinata di ieri, a meno di trenta metri dal primo cumulo di rifiuti pericolosi. Il secondo nel pomeriggio, sull’altro versante: una emergenza continua.
L’Ansmi -sezione provinciale di Frosinone, con sede a Cassino - ha eseguito più di un sopralluogo allertata da alcuni cittadini. Richiesto immediatamente l’intervento dei vigili del fuoco che hanno lavorato a lungo per domare le fiamme. E quando si è creduto di aver fatto fronte all’emergenza, un nuovo fronte (ma sul versante opposto) ha fatto nuovamente restare tutti con il fiato sospeso.

«Non è la prima volta che Nocione viene preso di mira dai criminali. Qualche ora prima, martedì sera, fiamme anche a Spineto a 150 metri dall’ex sito di stoccaggio rifiuti dove sono accatastate tonnellate di scarti di materiale industriale. Una bomba ad orologeria che se dovesse prendere fuoco bisognerebbe evacuare una popolazione di circa 100.000 abitanti - ha sottolineato il presidente dell’Ansmi, Edoardo Grossi - Gli operatori dichiararono al medico Angelo Spallino che se dovesse andare a fuoco Spineto potremmo paragonare le conseguenze a un disastro nucleare».

L’Associazione nazionale della sanità militare italiana ha sollevato diversi quesiti sui due siti pericolosi, chiedendo delucidazioni sullo stato degli iter. «“Non aspettiamo l’apocalisse” recitava lo slogan con cui cui centinaia di cittadini nel 2019 chiedevano interventi in tal senso. Ad oggi siamo ancora in attesa» ha aggiunto. Nel pomeriggio di ieri, poi, anche monte Cifalco - sul versante santeliano - ha ripreso a bruciare, con l’intervento dell’elicotero Eriksoon dei vigili del fuoco, impegnati anche su altri fronti di fuoco segnalati in tutto il Cassinate: un’altra giornata nerissima per l’intero territorio».