Spazio satira
07.08.2024 - 16:57
Dopo aver chiuso al secondo posto lo scorso campionato, subendo tantissimi gol, ora il Milan cerca di ritrovare quella solidità difensiva che era stata decisiva per la vittoria dello scudetto. E cerca di farlo con una nuova guida in panchina: quel Paulo Fonseca che è stato ampiamente criticato dai giornalisti e dagli esperti di calcio, per via della sua esperienza italiana poco positiva alla Roma. Ma entrambi (sia il Milan, sia Fonseca) devono voltare pagina e, per riuscirci, devono costruire una barricata capace di mettere al riparo la squadra non solo dalle critiche, ma anche dai tiri avversari.
Dopo lo scudetto del 2022, il Milan ha perso per strada la sua caratteristica peculiare: quella solidità difensiva che aveva permesso alla squadra di Pioli di rimontare i cugini interisti, replicando una sorta di miracolo che non si vedeva dai tempi di Zaccheroni, con lo scudetto strappato alla Lazio all'ultima giornata. Ed è per questo motivo che i rossoneri, almeno finora, non vengono considerati tra i principali favoriti per lo scudetto nelle quote Serie A dei bookmaker online. Non potrebbe essere altrimenti, considerando che la difesa rossonera è reduce da ben 49 gol subiti lo scorso anno in Serie A (la peggiore nei primi 11 posti in classifica).
Il punto è: in che modo Fonseca sta provando a risolvere questo enorme grattacapo? Innanzitutto stravolgendo le dinamiche difensive della squadra, dunque cercando di imprimere la propria impronta tattica. Il raduno a Milanello, da questo punto di vista, è stato tutto sommato clemente: Fonseca ha infatti potuto lavorare sin da subito con giocatori chiave come Thiaw, Kalulu e ovviamente Tomori. Ovvero la colonna difensiva del Milan 2024/2025, salvo possibili nuovi arrivi, di cui parleremo fra poco.
L'allenatore è sempre fondamentale in chiave difensiva, perché è la figura responsabile delle tattiche e dei movimenti dei 10 in campo, dal pressing degli attaccanti fino ad arrivare alle coperture dei centrocampisti e alle diagonali dei difensori. Ma è chiaro che qui dovrà intervenire anche la società: in sintesi, Cardinale dovrà investire per regalare a Fonseca una nuova certezza lì dietro, così da poter pensare di spostare Kalulu sulla fascia destra, considerando che Calabria si è dimostrato poco affidabile contro un certo tipo di avversari.
Il nome che circola per ora è quello di Pavlovic, un vero e proprio gigante che garantirebbe alla retroguardia rossonera centimetri e muscoli, e che dovrebbe far coppia con Tomori. Un tassello che, comunque, non è stato ancora collocato nello scacchiere rossonero. Com'è ovvio che sia, infatti, il Salisburgo fa muro nella speranza di alimentare un'asta per il suo gioiello, anche se il prezzo sembra essere ampiamente alla portata del Milan (si parla di 20 milioni circa). Pavlovic, però, ha tanti pretendenti sia all'estero che in Italia, considerando che piace anche al Napoli.
Non si finisce qui, perché il Milan ha bisogno anche di un centrocampista di rottura e di contenimento. Il nome giusto è quello di Fofana ma, nelle ultime ore, sul giocatore del Monaco pare che si stia scatenando una vera e propria asta, con Atletico Madrid e Manchester United pronti per sparigliare le carte.
Edizione digitale
I più recenti