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L’unione fa la forza

Capitale della cultura. Ora la candidatura è ufficiale

Anagni in corsa per il titolo di “Capitale italiana della cultura 2028” con Ferentino, Alatri e Veroli. Accolta la proposta dell’Archeoclub d’Italia. Natalia: «Sfida difficile ma il percorso è già una vittoria»

Ora la candidatura è ufficiale

Una veduta panoramica del centro storico di Anagni

Ora è ufficiale: le città erniche di Anagni, Ferentino, Alatri e Veroli sono candidate al titolo di “Capitale italiana della cultura 2028”. Un risultato ottenuto grazie al progetto predisposto dall’Archeoclub Italia di Ferentino che ha riunito in una candidatura unitaria le quattro città ciociare dotate di mura ciclopiche. «Una grande novità che accende le luci sull’importanza dei borghi interni - commenta entusiasta Antonio Ribezzo, presidente della sede ferentinate di Archeoclub d’Italia e coordinatore per il Lazio - Sono città con borghi storici. Ferentino ha la sua acropoli situata nella zona nord-ovest e in posizione eccentrica rispetto al tessuto urbano delimitato dalla cinta muraria esterna. È stato riportato allo splendore il teatro romano di epoca traianea, ma Ferentino ha anche 150 epigrafi, la domus romana, il Testamento di Aulo Quintilio Prisco e ben 26 siti. C’è poi Anagni che è la città dei papi, con la cattedrale di Santa Maria risalente al 1072, la badia di Santa Maria della Gloria del 1200, il Palazzo della Ragione del 1163, il Palazzo museo di Bonifacio VIII, la Casa di Barnekow del 1800; e ancora Porta Santa Maria, Porta San Francesco, Porta Tufoli, Porta San Nicola, Porta Cerere, ma anche la villa romana di Villa Magni. Anagni è ricca di architetture militari come Castel San Giorgio,  ci sono siti archeologici importanti come la necropoli di Casal del Dolce».

Inoltre lo straordinario patrimonio culturale di Alatri e Veroli. «Alatri è conosciuta per l’acropoli preromana cinta da mura megalitiche con l’imponenza di Porta Maggiore e Porta Minore e ben cinque porte di accesso come Porta San Pietro, Porta San Francesco, Porta San Benedetto, Porta San Nicola e Porta Portati, oltre ad imponenti mura ciclopiche - aggiunge Ribezzo - A Veroli c’è la meravigliosa basilica di Santa Salome con la terza scala santa al mondo formata da 12 gradini di marmo, la basilica di Sant’Erasmo e anche l’abbazia di Casamari o ancora la Rocca di San Leucio. Dunque la candidatura delle città erniche, il cui progetto coinvolgerà il territorio partendo dalla base, rappresenta una grande novità nel panorama nazionale».

Il sindaco di Anagni, Daniele Natalia, si mostra pronto alla sfida per conquistare l’ambito titolo di “Capitale italiana della cultura 2028”: «Orgoglioso e onorato di questa candidatura che sottende ad un gioco di squadra che ci vede tutti insieme con gli amici sindaci delle Città Erniche come Piergianni Fiorletta Sindaco di Ferentino, Germano Caperna Sindaco di Veroli e Maurizio Cianfrocca Sindaco di Alatri. È un’importante e difficile sfida per il territorio, ma come abbiamo detto dal primo giorno, il percorso è già una vittoria. Dunque in bocca al lupo ad Anagni ma soprattutto tutto il territorio, ivi comprese le città fortificate e a tutti gli altri comuni che coadiuveranno questa intensa e avvincente sfida». «Si tratta di una vera novità nel panorama della promozione culturale e sociale dei territori - gli fa eco il presidente nazionale di Archeoclub d’Italia, Rosario Santonastaso - soprattutto dei borghi, dell’entroterra italiano». Una grande opportunità per Anagni, Ferentino, Alatri e Veroli, che facendo rete proveranno a conquistare il titolo di “Capitale della cultura” per promuovere al meglio i loro tesori storici, archeologici e culturali.

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