Spazio satira
Anagni
19.04.2025 - 08:00
Dagli scavi per il discusso parcheggio a Finocchieto emerge uno scheletro umano; probabilmente il sito ospitava un’antica sepoltura. Nell’esaminare il ritrovamento di condotti e cunicoli, che non debbono aver sorpreso più di tanto gli esperti, sarebbero state scoperte ossa umane, meritevoli finalmente della dovuta attenzione. Gli esperti, presenti sul posto, mantengono un prevedibile stretto riserbo su una novità che potrebbe essere foriera di ripensamenti, modifiche al progetto in via di realizzazione e di un diverso approccio.
Abbiamo chiesto notizie a Carlo Marino, assessore alla cultura ed al turismo, oltre che al bilancio. L’esponente della giunta del sindaco Daniele Natalia, pur evitando dettagli che rinvia ad una eventuale prossima conferenza stampa da tenersi con i responsabili della Soprintendenza archeologica romana, ci ha dichiarato: «Grazie al prezioso e meticoloso lavoro degli archeologi, coordinati dalla Soprintendenza, è stata rinvenuta una sepoltura nella località Finocchieto. Al momento le informazioni a disposizione sono ancora limitate e saranno oggetto di ulteriori valutazioni. Sarà la Soprintendenza, sulla base dell’entità dei ritrovamenti e degli approfondimenti in corso, a stabilire come procedere, adottando le eventuali prescrizioni necessarie».
«Insieme al dottor Lauria, funzionario archeologo della Sabap Frosinone-Latina, con il quale abbiamo instaurato un ottimo rapporto di collaborazione - ha aggiunto l’assessore Marino - valuteremo la strategia migliore per garantire la tutela del patrimonio e, al tempo stesso, il miglior interesse per la città».
La zona di Finocchieto, già durante i primi scavi effettuati per la realizzazione della lottizzazione deliberata nel 1997, si confermò una preziosa miniera di reperti antichi. Osteria della Fontana, abitata da tempi immemorabili e successivamente snodo viario per le legioni romane che vi sostavano per ritemprarsi, ospitava anche il Circum Nauticum Romanum, grazie alla ricchezza di acque. Man mano sono venuti alla luce manufatti ed oggetti che, se adeguatamente valorizzati, sarebbero di auspicio per una modesta ma concreta “Pompei della Ciociaria”.
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