Spazio satira
Anagni
12.04.2025 - 09:00
I sacchi di rifiuti abbandonati nel sito archeologico di Villamagna
Il sito archeologico di Villamagna ricettacolo di immondizie: la polizia locale a caccia dei profanatori. Gli agenti del comando di via Carlo Alberto dalla Chiesa faticavano a credere a quanto riferito da un maratoneta che ama camminare tra le rovine monumentali della magnifica residenza di Cneo Pompeo e degli imperatori della dinastia degli Antonini. Villamagna, uno dei siti preferiti dagli archeologici sia italiani che provenienti da ogni parte del mondo, oltre al nucleo centrale conserva una serie di ambienti dall’inestimabile valore storico, tra i quali alcune costruzioni minori ma non piccole, collocate all’esterno del corpo principale. E proprio uno di questi, realizzato oltre duemila anni fa ed in buono stato di conservazione, è stato riempito di buste piene di rifiuti da ignoti i quali, oltre a dimostrare di non avere alcun senso del rispetto, testimoniano anche una ridottissima capacità intellettuale.
Caricare in macchina o su furgone materiali destinati alla raccolta differenziata e percorrere chilometri, o almeno centinaia di metri, su un sentiero pieno di ciottoli acuminati, per depositare schifezze dentro un locale che sa di storia e al solo vederlo ispira rispetto, si commenta da sé. La preziosa nicchia, con bellissimi esempi di opus reticolatum sia all’esterno che all’interno, veniva utilizzata dai servitori di Marc’Aurelio, l’imperatore guerriero, per conservarvi i vini prodotti dalle vigne costituenti parte dell’immenso circondario. A Villamagna soggiornarono imperatori e personaggi illustri della Roma del periodo aureo. Commodo, figlio di Marco Aurelio, nominò l’anagnina Marcia Ceciona figlia del liberto Evodio, prima dama imperiale, la donna più potente della storia. In tempi più moderni, l’edificio centrale di Villamagna divenne proprietà della famiglia Balestra, quella del celebre stilista. Pensare che sulle gloriose vestigia c’è chi depone immondizia di vario genere, produce rabbia. Gli agenti del comandante Fabrizio Mancini stanno esaminando i materiali rinvenuti, confidando che potranno fornire elementi utili per identificare i responsabili dello scempio.
Edizione digitale
I più recenti
Ultime dalla sezione