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Omicidio Bricca, la difesa dei Toson all'attacco

Dopo che l’accusa ha chiesto un doppio ergastolo, udienza dedicata ai difensori di Mattia e Roberto. Gli avvocati puntano a ribaltare l’esito del primo grado. Il 9 gennaio la Corte d’assise d’appello decide

toson

Mattia e Roberto Toson

Omicidio Bricca, si decide il 9 gennaio. Così ha stabilito la Corte d’assise d’appello dopo gli interventi degli avvocati che assistono Roberto e Mattia Toson, condannati in primo grado, rispettivamente, all’ergastolo e a 24 anni. Dopo che l’accusa ha insistito con la richiesta dell’ergastolo, gli avvocati Angelo Testa e Umberto Pappadia hanno ribadito con le richieste di rinnovazione della perizia antropometrica o quantomeno di verificare il metodo usato dal consulente difensivo per stabilire l’altezza dello sparatore nel processo di primo grado e una perizia sulle celle telefoniche per verificare se alcune di queste potevano agganciare la zona di Fontana Scurano. I legali dei Toson, presenti in aula come nella precedente udienza, mentre a Frosinone avevano assistito al processo in videoconferenza dal carcere, hanno evidenziato i punti critici - a loro dire - emersi nell’annullamento del primo riesame da parte della Cassazione.

Le questioni poste dalle difese, che chiedono l’assoluzione, riguardano la mano sinistra usata dallo sparatore (Mattia è destrorso) il che, secondo gli avvocati, sarebbe incompatibile con l’ipotesi di omicidio volontario, il colore del casco così come descritto dai testi e delle scarpe indossate da Mattia il giorno degli spari, il percorso effettuato dal T-max utilizzato dai killer. E ancora l’acquisizione, senza effettuare il sequestro, dei filmati della videoosorveglianza comunale, le dichiarazioni rese da Beatrice, la fidanzata di Mattia, Omar (il vero obiettivo dell’agguato secondo l’accusa) e dal papà di Thomas che, per la difesa, presenterebbero delle contraddizioni rispetto alle sommarie informazioni e alla intercettazioni. Nonché le intercettazioni dei dialoghi dei nonni di Mattia nella caserma dei carabinieri. Al termine dell’udienza in attesa del 9 gennaio, i difensori dei Toson si sono detti fiduciosi.

Tutt’altra ricostruzione è stata proposta il 25 novembre dall’accusa, rappresentata dal sostituto procuratore generale Nicola Maiorano e dal sostituto procuratore di Frosinone Rossella Ricca. L’accusa ha ritenuto responsabili dell’omicidio padre e figlio, in qualità di guidatore e trasportato sparatore dello scooter. Per questo ha chiesto la conferma dell’ergastolo per Roberto e l’aumento di pena da 24 anni all’ergastolo per Mattia. Presenti in aula, ieri, le parti civili gli avvocati Marilena Colagiacomo e Nicola Ottaviani, per la famiglia di Thomas, e Eugenia De Cesaris per il Comune di Alatri.

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