Spazio satira
Alatri
12.03.2025 - 14:11
Federica Sabellico, l’avvocato Nicola Ottaviani e Lorenzo Sabellico FOTO MASSIMO SCACCIA
Il ritorno tra le mura domestiche, dopo un’intera giornata, carica di mille emozioni e tensioni, passata al tribunale di Frosinone, è stata accompagnata da una serie di forti momenti, ricordi, chiamate telefoniche, messaggi per commentare la sentenza di primo grado che ha riconosciuto i Toson, padre e figlio, come responsabili dell’omicidio di Thomas Bricca. Abbiamo sentito Lorenzo Sabellico per farci raccontare come è trascorso il primo giorno post sentenza.
Lorenzo, partiamo dalla sera, da quando siete rientrati a casa, tu e tua sorella Federica, la mamma di Thomas...
«Abbiamo cenato tutti insieme, siamo stati insieme fino alla mezzanotte per parlare. Sono state una serata e una notte movimentate, dense di emotività, è stato anche un momento riservato per tutti noi, per un nostro piccolo sfogo, per tirare fuori ciò che avevamo dentro, anche di represso, dopo due anni difficili».
A caldo avete espresso soddisfazione per la sentenza: vi dà un po’ di sollievo?
«In parte è così, perché Thomas ci è stato sottratto. E poi il senso di giustizia è ancora da assaporare. Razionalizzare quanto è successo, per me e per la mia famiglia, non è facile».
Molti, all’uscita del tribunale, si chiedevano perché Roberto Toson abbia avuto l’ergastolo e il figlio Mattia 24 anni...
«Guardi, al di là del conteggio prettamente matematico degli anni che dovranno scontare, per noi è importante, come ha detto anche il nostro legale (l’avvocato Nicola Ottaviani, ndc), che sia stato messo un punto fermo e che siano stati individuati e riconosciuti i colpevoli dell’omicidio di Thomas».
Avete ricevuto tante chiamate, immaginiamo: ce n’è stata qualcuna che, più di altre, vi ha fatto piacere ascoltare?
«Una persona mi ha detto che l’esempio che abbiamo dato è stato ed è fonte di incoraggiamento e di sprone. Mi sono commosso».
In tanti hanno notato la grande compostezza con la quale gli amici di Thomas hanno reagito alla lettura della sentenza...
«Sì, sono stati educatissimi e rispettosi. E questo è il frutto del lavoro svolto con l’associazione “L’albero di Thomas”. Un lavoro che continuerà».
La prima cosa che avete fatto nella mattinata (di ieri, ndc)?
«Siamo andati a trovare Thomas al cimitero».
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