Cerca

Alatri

Parla Lorenzo, lo zio di Thomas: «Il senso di giustizia è ancora da gustare»

L'intervista a seguito della sentenza che ha condannato Roberto e Mattia Toson rispettivamente alla pena dell'ergastolo e a 24 anni

Parla Lorenzo, lo zio di Thomas: «Il senso di giustizia è ancora da gustare»

Federica Sabellico, l’avvocato Nicola Ottaviani e Lorenzo Sabellico FOTO MASSIMO SCACCIA

Il ritorno tra le mura domestiche, dopo un’intera giornata, carica di mille emozioni e tensioni, passata al tribunale di Frosinone, è stata accompagnata da una serie di forti momenti, ricordi, chiamate telefoniche, messaggi per commentare la sentenza di primo grado che ha riconosciuto i Toson, padre e figlio, come responsabili dell’omicidio di Thomas Bricca. Abbiamo sentito Lorenzo Sabellico per farci raccontare come è trascorso il primo giorno post sentenza.

Lorenzo, partiamo dalla sera, da quando siete rientrati a casa, tu e tua sorella Federica, la mamma di Thomas...
«Abbiamo cenato tutti insieme, siamo stati insieme fino alla mezzanotte per parlare. Sono state una serata e una notte movimentate, dense di emotività, è stato anche un momento riservato per tutti noi, per un nostro piccolo sfogo, per tirare fuori ciò che avevamo dentro, anche di represso, dopo due anni difficili».

A caldo avete espresso soddisfazione per la sentenza: vi dà un po’ di sollievo?
«In parte è così, perché Thomas ci è stato sottratto. E poi il senso di giustizia è ancora da assaporare. Razionalizzare quanto è successo, per me e per la mia famiglia, non è facile».

Molti, all’uscita del tribunale, si chiedevano perché Roberto Toson abbia avuto l’ergastolo e il figlio Mattia 24 anni...
«Guardi, al di là del conteggio prettamente matematico degli anni che dovranno scontare, per noi è importante, come ha detto anche il nostro legale (l’avvocato Nicola Ottaviani, ndc), che sia stato messo un punto fermo e che siano stati individuati e riconosciuti i colpevoli dell’omicidio di Thomas».

Avete ricevuto tante chiamate, immaginiamo: ce n’è stata qualcuna che, più di altre, vi ha fatto piacere ascoltare?
«Una persona mi ha detto che l’esempio che abbiamo dato è stato ed è fonte di incoraggiamento e di sprone. Mi sono commosso».

In tanti hanno notato la grande compostezza con la quale gli amici di Thomas hanno reagito alla lettura della sentenza...
«Sì, sono stati educatissimi e rispettosi. E questo è il frutto del lavoro svolto con l’associazione “L’albero di Thomas”. Un lavoro che continuerà».

La prima cosa che avete fatto nella mattinata (di ieri, ndc)?
«Siamo andati a trovare Thomas al cimitero».

Edizione digitale

Sfoglia il giornale

Acquista l'edizione