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[LA TABELLA] Arriva la Tari, che salasso! Quest'anno si verserà di più praticamente ovunque

Calcolatrice alla mano ecco quanto inciderà sulle tasche dei contribuenti dei principali comuni della Ciociaria

Smaltire i rifiuti costa. Lo sanno bene i cittadini alle prese con le scadenze della Tari che, anno dopo anno, è sensibilmente cresciuta. Ma quanto paga una famiglia? Se si considera un'abitazione da 120 metri quadrati, con una famiglia di quattro persone, restando nei centri più importanti, la spesa oscilla tra i 240 euro di Cassino e i 469 di Frosinone. Con alcuni casi limite come quelli di Alatri e Pontecorvo, dove in dodici mesi, l'incremento è stato notevole.

IL PUNTO IN PROVINCIA
A Frosinone, nell'ultimo anno, per le utenze domestiche, si registra una crescita media del 3,10% della quota fissa. Ma rispetto al 2015 il calo è marcato: -28%. Per la parte variabile la crescita in un anno è del 3,6%, rispetto al 2015 la crescita è però del 46,15%. Il gettito previsto è sempre di 9,7 milioni di euro. Nel 2015 la quota fissa per un componente era di 1,196 euro a metro quadrato, cifra che saliva a 1.307 per due componenti, a 1.419 per tre, a 1,530 per quattro, a 1,627 per cinque, a 1,711 per sei componenti. C'è poi la quota variabile, sempre per le stesse fasce, che va dai 63,12 euro per un'utenza unifamiliare, a 147,27 per due persone, a 189,35 per tre, a 231,43 per quattro, a 305,07 per cinque a 357,66 per sei o più persone. Rispetto ad allora le quote ora sono passate a 0,85 euro a metro quadrato la quota fissa e 92,25 euro ad utenza quella variabile per famiglie con una sola persona, a 0,93 e 215,24 per quelle con due membri, a 1,01 e 276,74, a 1,09 e 338,24 per i gruppi di tre persone, a 1,097 e 338,24 per quattro componenti, a 1,16 e 445,86 per cinque componenti, e a 1,22 e 522,73 per l'ultima fascia. Va chiarito che il costo del servizio è rimasto invariato negli anni, mentre a salire è il costo di smaltimento sulla base dell'effettiva quantità di rifiuti prodotti che varia da anno in anno. In quattro anni, dal 2012 al 2016, il capoluogo ciociaro si era guadagnato la palma della quinta città d'Italia per aumento della tassa sui rifiuti e settima per la spesa media. Un effetto connesso al piano di rientro dal deficit, che, per evitare il dissesto, ha imposto a Frosinone le aliquote massime. Il 118,7% di incremento registrato a Frosinone per un'utenza domestica con quattro componenti in un appartamento di 80 metri quadrati, secondo uno studio della Uil servizio politiche territoriali, era tra i maggiori.

UNO SGUARDO ALL'ITALIA
Scorrendo la lista degli incrementi percentuali più alti di Frosinone, tra il 2012 e il 2016, si trovano Matera con il 122,7%, Isernia (129,6%), L'Aq u i la (137%) e Pescara (156%). La media nazionale del periodo è del 32%. Frosinone conquistava anche un altro primato: settimo in Italia per la spesa media annua per la Tari. Se a Frosinone la famiglia ideale considerata dallo studio della Uil pagava 432,66 euro, Napoli era a 435, Cagliari a 447, Grosseto a 450, Salerno a 461, Pisa a 464 e Benevento, la più cara in assoluto, a 473. Al contrario, Belluno risultava la città meno cara: lì una famiglia in media pagava 149,84 euro di Tari, mentre nel 2012 di euro se ne sborsavano 195,30. Praticamente la stessa somma di Frosinone (197,80). Solo che in Ciociaria, anno dopo anno, la tassa sui rifiuti, ha avuto una crescita esponenziale. Nel 2013 si pagavano già 414,20 euro. Per due anni la tariffa è scesa, a 390 euro prima e a 371 dopo nel 2015. Quindi la nuova crescita.

ALLARME EVASIONE
Di pari passo con gli aumenti è cresciuta anche l'evasione: si incassa meno, dunque, dei 9,7 milioni di euro previsti. Negli scorsi anni, il Comune di Frosinone ha emesso 1.896 accertamenti per recuperare 2,6 milioni di euro di Tari evasa nel 2014. Per la tassa che ha sostituito Tarsu e Tares, nel 2014, il Comune aveva accertato un buco da 2,6 milioni con 1.896 accertamenti. E pensare che il 2014 era il primo anno di vita della stessa. Evidentemente in tanti non avevano preso nota della nuova tassa o... ci hanno provato. Nonostante la possibilità di pagare in quattro rate, la gente continua ad evadere ancora la tassa. Da una stima effettuata, negli anni compresi tra il 2005 e il 2012, risultavano pendenti ben 319 avvisi di accertamento per un totale non pagato di 957.862 euro.

AD ALATRI GLI ONESTI PAGANO ANCHE PER CHI EVITA DI FARLO
Negli ultimi dodici mesi, praticamente tutte le amministrazioni hanno deciso di chiedere ai cittadini un aumento degli importi per la Tari. Si registrano delle crescite consistenti, anche tra gli 80 e i 90 euro all'anno. Ma la colpa di tali aumenti non è solo per i costi del servizio schizzati verso l'alto. Ad Alatri, infatti, l'incremento è stato giustificato con la necessità di ripianare i buchi nel tempo a causa dei contribuenti morosi. E questo ovviamente ha mandato su tutte le furie i contribuenti onesti.

QUI PONTECORVO: OBIETTIVO EVITARE IL DEFAULT
«Aumentare la Tari è stato per noi un atto dolorosissimo, che mai avremmo voluto adottare, ma a detta degli uffici competenti non c'era altra strada. Chi si sarebbe assunto, poi, l'onore di un default?». Così si era espresso, nelle scorse settimane, il sindaco di Pontecorvo Anselmo Rotondo di fronte alle polemiche legate all'aumento della Tari e a chi riteneva illegittimo un aumento così consistente del tributo chiesto ai cittadini. La situazione, sul fronte politico, resta comunque calda.

VECCHIO NOME PER IL TRIBUTO, MA STESSI PROBLEMI DI EVASIONE
Sul fronte Tares a Frosinone sono mancati 1.438.503 euro con 1.896 accertamenti inviati ai contribuenti morosi, più altri 177 accertamenti per 47.023 euro e ulteriori 999 avvisi per ulteriori 245.508. E ancora il Comune capoluogo, in passato, ha reclamato, con 1.100 avvisi, 1.740.326 euro di Tarsu del periodo 2009-2012, ai quali si aggiungo ulteriori 677 avvisi per 170.072 euro, 267 avvisi per 214.643 euro per il 2011 e altri 41 per 20.908 euro per l'anno succ e ssi vo.

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