Spazio satira
L'analisi
10.09.2025 - 17:00
Oggi pomeriggio si riunisce la direzione regionale del Pd. L’operazione politica del segretario Daniele Leodori è nota: ci sarà l’ingresso di Claudio Mancini, parlamentare e leader di Rete Democratica. Oltre che molto influente nelle strategie romane (e non solo) del partito. Per il resto, Salvatore La Penna verrà indicato vicesegretario. E dovrebbe fare il suo ingresso nell’organismo Antonio Pompeo, coordinatore regionale della corrente Energia Popolare. L’obiettivo è chiaro: Leodori ha lanciato l’operazione “squadra forte”.
L’entrata di Claudio Mancini nella segreteria è un messaggio forte e chiaro. Peraltro in un momento politico particolare. All’orizzonte ci sono le elezioni in 7 Regioni: si parte con la Valle d’Aosta il 28 settembre e le Marche (28 e 29 settembre). Poi tocca alla Calabria (5 e 6 ottobre) e alla Toscana (12 e 13 ottobre). In Campania, Veneto e Puglia la data del voto è ancora da definire. Il Consiglio di Stato ha stabilito che tutte queste tornate elettorali dovranno svolgersi entro il 23 novembre. Il centrosinistra si presenterà unito e non sfugge a nessuno che proprio Daniele Leodori è stato tra quelli che maggiormente hanno sostenuto negli anni passati l’idea del Campo Largo. Nel 2023 nel Lazio non andò così e anzi si consumò una frattura clamorosa tra Pd e Movimento Cinque Stelle, che pure avevano governato insieme nella giunta Zingaretti. Ecco perché chiediamo a Leodori: l’operazione politica della segreteria del Pd Lazio può essere interpretata come l’inizio di una lunga e decisiva campagna elettorale, destinata ad arrivare alle regionali? Passando naturalmente prima dalle comunali di Roma? Risponde Daniele Leodori: «Diciamo che l’interpretazione può starci tutta». Evidente che la ratio politica dell’intera operazione è questa.
Sul versante del centrodestra, Claudio Fazzone, senatore e coordinatore regionale di Forza Italia, invita a mantenere altissima la concentrazione. Gli chiediamo se si può parlare di “modello Lazio” nel panorama nazionale del centrodestra. Fazzone esterna cautela e rileva: «Ho sempre detto, e ribadisco, che l’unità è un valore aggiunto che andrebbe declinato sempre. Non soltanto quando ci sono le elezioni. E il punto è proprio questo, anche e soprattutto nel Lazio. Perché servirebbe una collaborazione vera, ad ogni livello. In tutte le Amministrazioni, specialmente quelle comunali. Oltre che negli enti intermedi. Le manifestazioni muscolari non servono, fagocitare gli alleati ancora meno. Invece noto e registro iniziative di prevaricazione politica proprio nei confronti degli alleati. In una famiglia il fratello maggiore deve tenere conto anche del parere di quello minore».
Aggiunge Fazzone: «In una coalizione è giusto che vengano rispettate le dinamiche democratiche. Anche perché è fondamentale rispettare i territori e chi li rappresenta. Penso ai Sindaci innanzitutto. Allo stesso modo rinnovo l’appello a tenere in considerazione le liste civiche. Anche in questo caso non soltanto quando ci sono gli appuntamenti elettorali. Perché se poi nella coalizione di centrodestra le istanze rappresentate da un partito non vengono tenute in considerazione e poi si alza un consigliere di un altro partito proponendo una “sua” soluzione, beh, non va bene». Sottolinea Claudio Fazzone: «Nel centrodestra bisogna credere sempre, il “cuore” della democrazia è la capacità di aggregazione. Aggiungo che pure sull’attività amministrativa e sulle scelte che si intendono fare non basta limitarsi a comunicare ciò che è stato deciso a cose fatte. Andrebbero date le giuste informazioni prima, in modo da poter condividere determinate decisioni. Questo purtroppo non succede quasi mai».
Conclude il senatore “azzurro”: «Ci sono diverse cose da “registrare”. E dobbiamo farlo in fretta, non sottovalutando quello che sta succedendo. Il centrosinistra si presenterà unito in tutte le Regioni che andranno al voto. Vuol dire che stanno agendo nell’ambito di logiche di aggregazione. In questi anni l’unità e la condivisione sono stati i fattori decisivi per le vittorie elettorali e per le esperienze di governo del centrodestra. Ad ogni livello. Ma, come detto, alcuni aspetti non funzionano e dobbiamo porre rimedio come coalizione. Evitando di cullarci sugli allori. Abbassare la concentrazione sarebbe un errore clamoroso, che non possiamo permetterci». Insomma, poco da girarci intorno: Claudio Fazzone invia un messaggio molto chiaro agli alleati. Facendo emergere il ruolo di Forza Italia, perno moderato e centrista della coalizione di centrodestra.
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