Spazio satira
L’appuntamento il 13 settembre
10.09.2025 - 19:00
Il 13 settembre, nelle sale dell’Ostello del Pellegrino di Vallepietra, si terrà l’evento clou del progetto pilota “Restare per raccontare 2025” promosso dalle associazioni “Ara Antica”, “Oasi Felice” e “Don Salvatore Mercuri”, con il coordinamento della dottoressa Elisabetta Giovagnoni e il patrocinio della Città Metropolitana di Roma Capitale e del Comune di Vallepietra. L’iniziativa, articolata su due eventi, è un’immersione profonda nella memoria visiva, sociale e poetica del pellegrinaggio alla Santissima Trinità, sospeso tra tradizione e cambiamento. Si parte con l’inaugurazione della mostra “Giacomo Pozzi Bellini. Dove tutto ebbe inizio” curata dalla dottoressa Elisabetta Giovagnoni: una raccolta esclusiva di foto tratte da frame originali del documentario “Il Pianto delle zitelle” (1939) di Giacomo Pozzi Bellini (sceneggiatura di Emilio Cecchi, musiche di Luigi Colacicchi), custodite per decenni presso la Graphicolor S.r.l. di Roma, ove ha sede l’Archivio Pozzi Bellini, ed ora, finalmente, visibili al pubblico. La mostra si è avvalsa del prezioso contributo di Arnaldo Bonzi, custode dell’archivio e già assistente di Pozzi Bellini dal 1954 al 1964, con cui continuò a collaborare sino alla morte dello stesso Bellini, avvenuta a Roma il 10 luglio 1990.
Seguirà la proiezione speciale della versione integrale originale restaurata del documentario “Il Pianto delle zitelle” (1939), regia di Giacomo Pozzi Bellini, che ottenne il primo premio nella sezione documentari alla VII Mostra del Cinema di Venezia del 1939 ma che in fase di distribuzione fu pesantemente amputato dalla censura fascista. Considerato il primo esempio di documentario antropologico in Italia, e consacrato nel tempo come un’opera neorealista ante litteram, “Il Pianto delle Zitelle” di Giacomo Pozzi Bellini racconta il pellegrinaggio che le genti di Ciociaria e d’Abruzzo compiono ogni anno al Santuario della Santissima Trinità a Vallepietra, sul monte Autore, la domenica dopo la Pentecoste. Culmine della festa il cosiddetto “pianto delle zitelle”, il canto delle giovani ragazze non maritate del paese. Sebbene sia stato girato nel 1939, oggi il film assume un valore che travalica quello del semplice documento storico-antropologico trasformandosi in un potente strumento mnemonico: è il filo narrativo che collega il passato al presente documentando i gesti, i canti e le strade percorse, mostra la geografia della devozione, mappando paesaggi fisici e contorni spirituali. Per i promotori dell’iniziativa, questa lettura offre spunti di riflessione sull'evoluzione del pellegrinaggio e del tessuto sociale ed economico dei nostri territori montani, costretti ad affrontare lo spopolamento, il cambiamento dei modelli di lavoro e la diluizione culturale.
Il programma
Alle 17.30 apertura della manifestazione con il saluto del sindaco di Vallepietra Daniele Mioni, seguiranno interventi di Elisabetta Giovagnoni, storica dell’arte ricercatrice, impegnata nella rivalutazione e divulgazione dell’opera di Pozzi Bellini; di Arnaldo Bonzi, custode dell’Archivio Pozzi Bellini, già assistente del fotografo; Massimo Cardillo, storico e critico cinematografico: “La memoria a 35 mm. Ipotesi e proposte per un progetto su Ciociaria e Cinema” e del direttivo dell’Associazione Culturale Ara Antica: “Vallepietra tra memoria e resilienza”. Ore 19 inaugurazione della mostra “Giacomo Pozzi Bellini. Dove tutto ebbe inizio”. Ore 20.30 proiezione speciale del documentario restaurato “Il Pianto delle zitelle” (1939), regia di Giacomo Pozzi Bellini.
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