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L'analisi

Dal tutti dentro all'opzione “conta”. Ginepraio Saf

La proposta sul tavolo è quella della massima condivisione. La partita decisiva però si sta giocando all'interno del centrodestra

Una partita a scacchi giocata sull'orlo di una crisi di nervi. Mancano otto giorni all'assemblea dei soci della Saf, chiamata ad approvare il bilancio ma soprattutto ad esprimere la nuova governance. La parola spetterà ai 91 sindaci e al presidente della Provincia. La proposta sul tappeto è quella del coinvolgimento più ampio possibile. Nella previsione di un consiglio di amministrazione di 5 componenti, quindi, 1 a Fratelli d'Italia, 1 al Pd, 1 alla Lega, 1 a Forza Italia e 1 in quota al modello politico rappresentato dalla Provincia del presidente Luca Di Stefano. In un contesto del genere il presidente dovrebbe essere espresso da FdI e l'amministratore delegato dal Pd.

I nomi in pole position sono, rispettivamente, quelli di Fabio De Angelis e Lucio Migliorelli. Ieri le "colombe" hanno provato ad alzarsi in volo, ma in questo momento il cielo è dominato dai "falchi". Si sta provando ad aprire un confronto sia a livello regionale che provinciale. Ma non è semplice. Inoltre nel centrodestra la contrapposizione tra Fratelli d'Italia e Lega appare assoluta.

La linea del Carroccio
Il fronte sul quale si sta muovendo il deputato e coordinatore provinciale della Lega Nicola Ottaviani è doppio. Il ragionamento fatto ai fedelissimi è così traducibili: se Fratelli d'Italia chiede discontinuità, come è pensabile un accordo con il Pd? Lasciando ai Democrat il ruolo operativo dell'amministratore delegato? Il punto non è la massima condivisione della governance, ma l'imprinting politico: si vuole puntare sul centrodestra oppure no? È una questione di priorità e di ruoli. Poi ci sono l'aspetto amministrativo e il profilo giuridico.

Ha detto Nicola Ottaviani nei giorni scorsi: «La Ragioneria Generale dello Stato, un organo indipendente, ha di recente messo in dubbio che la Saf sia effettivamente una società in house, con intuibili implicazioni sul contratto di servizio per i Comuni che, a quel punto, dovrebbero procedere ad effettuare le normali gare, per verificare le migliori offerte di mercato». Inoltre la Lega è contraria all'ipotesi di un eventuale acquisto da parte della Saf della discarica di Roccasecca. Alla fine il Carroccio potrebbe perfino chiedere di rinviare l'elezione della governance a dopo la definizione di queste altre vicende.

La posizione di Fratelli d'Italia
Il consigliere regionale Daniele Maura e l'assessore comunale di Ceccano Riccardo Del Brocco hanno esplicitato la linea, indicata dal deputato e coordinatore provinciale Massimo Ruspandini: rivendicazione della presidenza della Saf per il fatto di essere il primo partito ad ogni livello. Inoltre non sfugge a nessuno che in materia di rifiuti è la Regione Lazio l'ente di riferimento, quello con le maggiori competenze. E da questo non si può prescindere. Anche Fratelli d'Italia si è detta contraria alla possibilità di riaprire la discarica di Roccasecca.

Ha scritto Daniele Maura tra l'altro: «In merito alle criticità sollevate dall'onorevole Ottaviani sulla gestione della Saf, ricordo che in questi anni siamo stati l'unico partito a non aver partecipato a nessun livello alla governance della società e siamo gli unici a poter chiedere un profondo rinnovamento della sua gestione. Le questioni relative alla natura giuridica della società, saranno affrontate con la dovuta attenzione, dal nuovo consiglio d'amministrazione. Per affrontare queste sfide, Fratelli d'Italia, primo partito della nazione, della regione e della provincia chiederà ai sindaci di incaricarsi della guida della Saf». Vuol dire che FdI intende chiudere adesso la partita. Senza opzioni di rinvio.

Il Pd in fase di riflessione
I Democrat osservano con attenzione quanto sta succedendo nel centrodestra. Il presidente regionale del partito Francesco De Angelis e il segretario provinciale Luca Fantini sono orientati verso una soluzione condivisa. Anche se nell'ambito di un perimetro di centrosinistra, i Dem sono convinti di poter avere dai 48 ai 54 voti. La domanda è: nel caso dovesse saltare l'ipotesi di una soluzione ampia e condivisa, il Pd sarebbe tentato dalla possibilità di una conta? Lucio Migliorelli, attuale presidente della Saf, ha risposto così a Ottaviani nei giorni scorsi: «La Saf non è una società in house, ma è una società partecipata in egual misura da tutti i Comuni della provincia di Frosinone e dall'Amministrazione Provinciale.

Una società che gestisce un impianto di trattamento meccanico-biologico di proprietà dei Comuni soci. Che è l'unico impianto nella provincia di Frosinone che può ricevere, trattare e successivamente smaltire il rifiuto urbano indifferenziato. La tariffa di accesso è amministrata con determina della Regione Lazio e i Comuni conferiscono i propri rifiuti a Saf per il cosiddetto principio di prossimità regolato dalle norme del codice dell'ambiente, dalle leggi regionali di riferimento nell'Ato della provincia di Frosinone sancito dal piano regionale dei rifiuti. Quindi gli affidamenti finora effettuati sono assolutamente legittimi sia da un punto di vista della partecipazione dei Comuni nella Saf che secondo le norme vigenti».

Le strategie
In questa settimana potranno sicuramente esserci incontri e confronti. Ma le posizioni sono delineate. Il presidente della Provincia Luca Di Stefano giocherà le sue carte. Bisognerà vedere quali saranno le dinamiche e le evoluzioni in assemblea, ma potrebbe diventare l'ago della bilancia. In ogni caso è evidente che le alleanze delle provinciali appaiono lontanissime. L'assemblea dei soci si terrà il 13 luglio alle 9.30. La riunione si svolgerà a Colfelice, presso la sede legale della Saf. Il primo punto all'ordine del giorno è l'approvazione del bilancio di esercizio al 31 dicembre 2022, comprendente anche la nota integrativa e la relazione di gestione. Poi in programma c'è il rinnovo delle cariche sociali: 1) componenti organo amministrativo e nomina presidente; 2) componenti collegio sindacale e nomina presidente; 3) affidamento funzioni di revisione legale e nomina soggetto incaricato.

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