Un calice di salute
28.01.2019 - 13:30
"Le lacrime che non escono si depositano sul cuore, con il tempo lo incrostano e lo paralizzano come il calcare incrosta e paralizza gli ingranaggi della lavatrice": che piangere faccia bene allo spirito, come suggerisce Susanna Tamaro, è esperienza comune; perfino Ulisse piange nel sentire cantare le sue gesta. Lungi dall'essere un rifugio per i deboli, il pianto è una sorta di protolinguaggio nutrito di emozioni. I guai dunque sono per coloro che non piangono, e le conseguenze non sono solamente psichiche, bensì riguardano lo stato di salute. Ne abbiamo parlato, in un'intervista, con il dottor Luigi Pinchera, specialista in Oculistica e direttore della U.O. Oculistica dell'ospedale "Santa Scolastica" di Cassino.
E' così, dottor Pinchera?
"La Sindrome dell'occhio secco è un disordine della superficie oculare associato a una deficienza nella quantità o nella composizione delle lacrime con o meno eccessiva evaporazione. Varie condizioni modificano la normalità della funzione lacrimale: malattie, alterazioni dell'organismo, gli esiti di chirurgia (plastica o oculare), l'uso di alcuni farmaci, l'avanzare dell'età, gli stress lavorativi, gli abusi (fumo, alcol, sostanze psicotrope), l'uso di lenti a contatto, l'inquinamento ambientale, il microclima a casa e al lavoro, le cattive abitudini, l'alimentazione, l'invecchiamento e parecchi altri".
Vuol dire che nei nostri occhi c'è quello che mangiamo?
"Sì, "se vedi un occhio rosso pensa ad un occhio secco, se vedi un occhio secco pensa a tutto l'individuo". La terapia sostitutiva con lacrime artificiali è la più utilizzata al mondo, ma è un palliativo e non cura realmente la malattia. Sono oggetto di studio numerosi agenti terapeutici e una terapia nutrizionale. Un apporto sufficiente di proteine, vitamina A, B6 e C, potassio e zinco potrebbero essere necessari per una funzione lacrimale normale.
L'eccesso di grassi e sale nella dieta, l'elevata colesterolemia e l'abuso di alcol sono invece collegati ad una disfunzione lacrimale. Nella popolazione ben nutrita delle nostre aree geografiche non sono presenti particolari problemi; comunque si raccomanda sempre il controllo del rapporto corretto nell'introduzione di macronutrienti (proteine, grassi e zuccheri), di aumentare l'apporto di vitamina A (verdure), di zinco e folati (alimenti integrali e legumi), assicurare un adeguato apporto di vitamina B6 (noci, banane, fagioli) e di vitamina C (agrumi); alcol e caffeina andrebbero notevolmente ridotti, come il consumo di sale.
Non deve essere dimenticato che le lacrime sono costituite per gran parte di acqua ed è quindi essenziale un'adeguata idratazione dell'organismo. L'assunzione di 1,5-2 litri di acqua, preferibilmente lontano dai pasti, migliora anche la stessa idratazione dell'occhio. La somministrazione di antiossidanti potenzia la funzione lacrimale, aumentando la stabilità del film lacrimale e accrescendo il numero delle cellule caliciformi.
La vitamina A è essenziale per la buona salute delle mucose: le cellule caliciformi della congiuntiva diventano, infatti, più numerose dopo somministrazione di vitamina A. Sembra efficace una terapia combinata con vitamine A e B6 e olio di primula, che contiene acidi grassi essenziali. Naturalmente il controllo dell'infiammazione sembra essere cruciale. La somministrazione di acidi grassi essenziali, come l'acido linoleico (LA) e gammalinolenico(GLA), comporta un aumento della sua concentrazione in saliva e nelle stesse lacrime, specialmente se associata alla somministrazione contemporanea di vitamina C e vitamina B6 e quindi un'efficace azione anti-infiammatoria.
Uno stile di vita salutare comprende sia un controllo sulla quantità e qualità della propria alimentazione che una regolare attività fisica, nonché l'astinenza dal fumo. La dieta mediterranea, che riduce fattori di rischio cardiovascolare, consente anche di preservare l'integrità del nostro film lacrimale oltre che di altri tessuti oculari (retina). L'attività fisica, inoltre, indirettamente migliora la produzione delle lacrime e la loro stabilità sulla superficie oculare. Insomma, molto semplicemente si tratta di proporre uno stile di vita più sano o forse solo più a misura d'uomo".
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