Frosinone
02.09.2025 - 10:00
Fare quadra, fare il lavoro sporco da mediano, mantenere l’equilibrio, ma anche far vedere ciò che si fa in modo da aumentare i livelli della sicurezza percepita. Si presenta così il nuovo questore di Frosinone Stanislao Caruso. Da ieri sostituisce l’uscente Pietro Morelli, destinato ad altro incarico. La cerimonia di insediamento ha avuto inizio con la deposizione della corona in ricordo dei caduti della polizia di Stato, alla presenza del vice questore vicario, Raffaele Attanasi, dei responsabili degli uffici di polizia e di una rappresentanza dell’Anps. Il questore per i saluti istituzionali è stato dal prefetto Ernesto Liguori e, quindi, ha tenuto un breve incontro con i dirigenti dei vari reparti. E, di gioco di squadra, parla subito il neo questore. «Il nostro obiettivo è garantire le condizioni ottimali per la sicurezza pubblica, seguendo le direttive del prefetto - dichiara Caruso - L’attività sarà espletata con il sostegno di tutta la squadra, dal vicario ai dirigenti, e, per l’esterno, delle altre forze di polizia. Credo molto nella squadra, nella coesione tra istituzioni».
Un’apertura a 360 gradi. «Per raggiungere gli obiettivi prefissati - prosegue il questore Caruso - beneficerò della collaborazione degli altri enti istituzionali, dell’associazionismo e dei cittadini che, per usare una metafora calcistica, rappresentano il dodicesimo uomo in campo». Tra gli obiettivi anche innalzare il livello della sicurezza percepita: «Tutti noi dobbiamo contribuire ad alimentare la percezione della sicurezza che hanno i cittadini e che non sempre coincide con la realtà dei fatti» insiste il questore, conscio anche del fatto che alcune problematiche sono legate anche al momento storico che stiamo vivendo, dalla guerra all’economia. «Le condizioni della sicurezza pubblica possono mutare a seconda delle contingenze del momento, nessuno ha la ricetta salvifica, ma la squadra deve fare rete. È l’unico sistema per ottenere un’eccellente tenuta della sicurezza pubblica in provincia di Frosinone. Spero e penso che faremo bene, seguendo le direttive del prefetto per l’ordine pubblico e le direttive dei due procuratori per l’aspetto repressivo e di polizia giudiziaria. Cercheremo di fare il lavoro oscuro del mediano».
Sulle carenze di organico che rischiano di acuirsi con i prossimi pensionamenti (30 uscite e 3 ingressi annunciati) e i pochi rinforzi destinati a Frosinone, il questore prima se la cava con una battuta: «Vorrà dire che le tre persone che arriveranno saranno bravissime perché ne sostituiranno 30», poi fattosi serio aggiunge: «Ne ho parlato con il prefetto, ma devo avere ancora contezza della questione. Al di là delle istanze del territorio, il dipartimento farà il massimo sforzo per implementare gli organici».
Il questore ha idee precise su quello che chiederà ai suoi più stretti collaboratori: «Chiedo lealtà, impegno ragionato, celerità informativa ed equilibrio. Le componenti sono varie e vaste, le regole a volte cervellotiche ma questo non deve far venire meno l’equilibrio e l’umanità». Infine, per aumentare la percezione della sicurezza, il questore ha la sua ricetta: «Svolgere la nostra attività, servire, nel senso nobile del termine, la collettività. Fare bene le cose».
Per la lotta alla criminalità, il questore dice: «Parlerò con il capo della squadra mobile per vedere cosa bolle in pentola. Dirò di seguire determinati fenomeni di cui non sono ancora al corrente. E di garantire i diritti fondamentali tra cui il diritto a fare impresa. Se l’imprenditore non è libero di esercitare, di cosa stiamo parlando?». Nato a Napoli, classe 1967, laureato alla Federico Ii nel 1991, Stanislao Caruso entra in polizia nel 1992 e l’anno dopo è al commissariato di Ragusa (Rg). Nel 1998 è dirigente del commissariato di Cervinara (Av), mentre dal 2001 è al centro operativo di Napoli della Dia. Da marzo 2009 è alla questura di Napoli dove, nel tempo, ricoprirà gli incarichi di dirigente o vice ai commissariati di Acerra, Secondigliano, San Ferdinando e Montecalvario. Nel 2012 è dirigente delle volanti alla questura di Bologna, successivamente, nel 2015, è dirigente della divisione amministrativa a Vibo Valentia (e, dal 2017, anche dell’Anticrimine). Sempre all’Anticrimine e all’amministrativa, dal 2018, è a Benevento. A settembre del 2019 è assegnato alla questura di Caserta come dirigente del commissariato di Santa Maria Capua Vetere. Da febbraio 2021 è capo di gabinetto a Caserta, mentre da ottobre 2022 va a dirigere il commissariato di San Ferdinando a Napoli. Da luglio 2024 è dirigente superiore assegnato all’ufficio centrale ispettivo del dipartimento di pubblica sicurezza di Roma con l’incarico di ispettore generale.
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