Frosinone
02.09.2025 - 09:00
Domani verrà definito il calendario ufficiale. Nei dettagli. Ma la stagione congressuale del Pd in provincia di Frosinone si concluderà in ogni caso con una “conta”. Non ci sono spazi per una soluzione unitaria, anche se più di qualcuno comincia a ragionare nell’ottica di un “dopo” che imporrà decisioni condivise. Per due motivi. Il primo: ci saranno comunque appuntamenti elettorali nei quali i Democrat dovranno evitare spaccature interne. Il secondo: a livello regionale i segnali che stanno arrivando vanno nella direzione di una volontà di limare le smussature. Per quanto riguarda il congresso provinciale del Pd, sono passati nove mesi dallo “stop” del dicembre 2024. A luglio il parlamentare Federico Gianassi, commissario per il tesseramento della Federazione di Frosinone, ha sbloccato la situazione. Quanto agli schieramenti, sono noti.
I candidati alla segreteria provinciale del Pd sono due. Luca Fantini è appoggiato da Rete Democratica di Sara Battisti e da Energia Popolare di Antonio Pompeo. Mentre Achille Migliorelli è sostenuto da AreaDem di Francesco De Angelis e dal Collettivo Parte da Noi di Danilo Grossi. Il tesseramento si farà nel mese di settembre. Poi ci saranno i congressi nei 67 circoli del territorio: dal 10 al 31 ottobre. Si dovranno eleggere i delegati che, in sede di assemblea provinciale, indicheranno il segretario. Sulla base dei risultati e delle percentuali. Con ogni probabilità l’atto finale sarà fissato per la prima settimana di novembre. Nei giorni scorsi Gianassi ha definito meglio alcuni passaggi. Nella prima settimana di settembre saranno avviate, come già deciso nel mese scorso, le procedure per il tesseramento. Rilevando in una nota: «In particolare inizieranno le procedure di rinnovo degli iscritti 2024 che saranno effettuate con un lavoro impegnativo, casa per casa, dai membri degli uffici adesione dei circoli e quelle per le nuove iscrizioni del 2025 che saranno organizzate dai circoli attraverso un calendario pubblico di giornate dedicate al tesseramento. Il tesseramento proseguirà per tutto il mese di settembre».
Domani ci sarà una riunione con i segretari di circolo e con gli uffici adesioni dei circoli. Ha spiegato Federico Gianassi: «Siamo finalmente al via dopo l’importante lavoro di questi mesi nei quali abbiamo condiviso le regole per il tesseramento e per l'imminente congresso. Tutti i soggetti coinvolti hanno offerto piena disponibilità a svolgere in modo serio e ordinato questo percorso per consentire al Partito Democratico di Frosinone di ripartire e di rilanciarsi con grande protagonismo nello scenario politico territoriale». Dicevamo delle dinamiche a livello regionale. Nei prossimi giorni (la data più probabile è il 9 settembre) ci sarà una riunione della direzione del Partito Democratico del Lazio, nel corso della quale si parlerà della composizione della segreteria politica. Il segretario Daniele Leodori intende lanciare la cosiddetta “operazione squadra forte”. Confidando nell’ingresso nella segreteria di Claudio Mancini, parlamentare e leader di Rete Democratica. Oltre che assai influente nelle strategie romane (e non solo del partito). Dell’organismo fa già parte il presidente del Pd laziale Francesco De Angelis. Poi ci sono i “segnali di fumo” che arrivano in maniera concorde: Salvatore La Penna possibile vicesegretario. Quindi l’ingresso di Antonio Pompeo, che è uno dei tre coordinatori regionali della componente Energia Popolare.
È evidente che un’operazione di questo tipo sarebbe proiettata nel futuro. Guardando alle elezioni comunali di Roma (in programma nella primavera del 2027), ma pure alle regionali (2028). Tornando al congresso provinciale, dopo la “conta” per l’elezione del segretario saranno più chiari gli equilibri ed i rapporti di forza. Però sul tavolo resteranno comunque dei nodi che potranno essere sciolti soltanto con un forte gioco di squadra. Per esempio le candidature eleggibili alle politiche: sia nel 2018 che nel 2022 i big locali sono rimasti a guardare. Ci sono naturalmente le regionali. Ma pure le comunali, considerando che i Dem non governano Frosinone, Alatri, Anagni e tanti altri centri. Una situazione che ha comportato un arretramento negli enti intermedi: dalla Provincia alla Saf, senza dimenticare il Consorzio industriale. Ecco perché più della “conta” occorreranno delle strategie politiche per... contare.
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