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Frosinone

Via Marittima, fuga dalle responsabilità

Per il Comune «parlano dall’ufficio tecnico». I consiglieri Pizzutelli, Mirabella e Bortone: «Il sindaco Mastrangeli e il vice Scaccia devono delle spiegazioni alla città»

Una frase attribuita al poeta britannico John Keats diceva: «La vittoria ha cento padri, la sconfitta è orfana». Un aforisma che fotografa alla perfezione il “caso via Marittima” sul quale si registra una disarmante fuga dalle responsabilità. Non ci mette la faccia il sindaco Riccardo Mastrangeli; non ci mette la faccia il vice sindaco Antonio Scaccia, sotto il cui assessorato rientrano i lavori realizzati sulla strada per il Brt. La faccia ce la mette, invece, un’entità non meglio specificata dall’ufficio tecnico comunale, così come recita una nota ufficiale inviata sabato scorso dall’ente di via del Plebiscito. Chi parla a nome del Comune? Un dirigente? Un funzionario? L’usciere? Un autista? O la nota è stata elaborata dall’intelligenza artificiale? Fatto sta che, ed è verità storica, quando c’è da tagliare un nastro nelle foto si sgomita per stare in prima fila; quando ci sono i problemi si lascia la parola a una sorta di risponditore automatico.

«È un comportamento che ci lascia stupiti fino ad un certo punto - dicono i “dissidenti” Anselmo Pizzutelli, Bortone e Mirabella - Dopotutto, in Consiglio né il sindaco Mastrangeli, né il vice sindaco Scaccia hanno saputo mai fornire risposte esaurienti e convincenti sul Brt e specialmente sulle spese sostenute ad oggi per un’infrastruttura che non c’è, ma che è costata alla cittadinanza frusinate già oltre 600.000 euro. La palla è stata sempre rimandata a un dirigente. A questo punto chiediamo al sindaco e al vice sindaco di informare dettagliatamente la cittadinanza sulle singole voci di spesa comprese nel primo Sal liquidato alla ditta. Li invitiamo a fare questa operazione di trasparenza».

«Ci sono poi - proseguono - degli aspetti che lasciano veramente riflettere, dopo aver letto la nota del Comune nella quale il fantomatico rappresentante dell’amministrazione comunale ha cercato di dare una spiegazione a quanto di imbarazzante sta accadendo a via Marittima. Nella stessa si parla di criticità costruttiva. Ora la domanda che sorge spontanea è: se si era al corrente di una problematica acclarata, perché si è proceduto ugualmente al pagamento di lavori che, per stessa ammissione dell’ente, non erano stati eseguiti a regola d’arte? Abbiamo evidenziato più volte in Consiglio la situazione disastrosa dell’asfalto, ma hanno preferito pagare ugualmente 651.486,62 euro».

«È ora - argomentano ancora - che qualcuno inizi ad assumersi le proprie responsabilità, perché non è più possibile tollerare che vengano spesi in maniera non efficace ed efficiente i soldi dei cittadini. Sta succedendo per via Marittima, ma nel recente passato è accaduto per i cordoli della ciclabile di via Puccini, dove sono stati spesi 38.000 euro per la rimozione, dopo averne spesi diverse migliaia per la realizzazione. E non è vero che ci sono costi che non pesano sulle tasche dei cittadini; se si utilizzano anche economie di appalto per riparare i disastri, non sono sempre soldi della comunità che potevano essere utilizzati in maniera più proficua?»

«La mancanza di programmazione da parte di questa amministrazione, soprattutto sulla viabilità e sulla mobilità è ormai evidente: che senso ha avuto realizzare, tra l’altro male, un tappetino bituminoso in via Marittima per il Brt, quando di questa infrastruttura non si conosce ancora neanche il percorso? Se si era al corrente dei lavori del gestore idrico sulla nuova condotta, perché si è steso dell’asfalto nuovo? Ora è stato istituito un senso unico provvisorio in direzione stazione, ma ricordiamo bene che quello precedentemente revocato era in senso opposto: perchè? chi decide queste cose? Dov’è la coerenza nelle scelte? In ultimo - concludono i “dissidenti” - torniamo a proporre dei quesiti storici: chi ha certificato la regolare esecuzione dei lavori a via Marittima? Qualcuno ha mai rivolto delle contestazioni alla ditta? E poi, considerato che le condizioni di sicurezza non ci sembrano garantite, in caso di incidente tra veicoli o di infortunio di pedoni causati dalle buche, chi paga? Ci aspettiamo che il Comune si risenta con la ditta e chieda, a spese della stessa, il totale rifacimento del manto stradale con l’utilizzo di mescole di asfalto di adeguata qualità e, soprattutto, di adeguato spessore, previa fresatura del vecchio tappetino.

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