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Serie B

Frosinone, Gori saluta e va all'Alessandria di Longo

Non è un addio ma un arrivederci, prestito (con diritto di riscatto) fino a giugno per il centrocampista

Il 26 gennaio 2022 sarà la data più importante per Mirko Gori. Nato canarino e tale rimasto nella sua carriera di calciatore professionista finora trascorsa senza mai cambiare maglia. Quella giallazzurra ce l'ha nel sangue e non è detto che non la indossi più. Il "leone" di Tecchiena questa mattina apporrà la firma sul contratto che lo legherà fino al 30 giugno prossimo all' Alessandria di Moreno Longo. Ma potrebbe andare oltre se il club dei grigi dovesse decidere di avvalersi della norma contrattuale che prevede anche il riscatto. Longo, l'ex allenatore del Frosinone, sa benissimo di che pasta è fatto il centrocampista e lo ha voluto nella sua squadra perchè dovrà dargli una mano nella lotta per la salvezza. Insomma, per ora l'Alessandria potrebbe rappresentare per Gori solo una breve parentesi come fu quella che trascorse nelle giovanili del Parma per tornare nel 2010 a vestire la casacca del Frosinone, dopo aver tirato i primi calci nel Tecchiena. O meglio un paragrafo dell'intera storia calcistica finora vissuta nel club di Viale Olimpia grazie ai dieci campionato disputati con la casacca canarina appiccicata sulla pelle.

Quelli nati nel 1993
Mirko Gori fa parte di quel gruppo di giovani che si sono fatte le ossa nelle giovanili canarine. Quel gruppo che conquistò con la formazione Berretti il titolo di campione d'Italia. Era il 2 giugno 2012 quando allo stadio "Brianteo" di Monza il Frosinone sconfisse il Cuneo 2 a 0 con le reti di Paganini e Campagna. Fu un successo inaspettato ma meritato. Ricordo che il collega Umberto Zimarri, dopo qualche giorno, iniziò così il suo articolo: «Non è uno scherzo, cari lettori! Il Frosinone Calcio si è laureato campione d'Italia nella categoria Berretti. La vittoria fa entrare i ragazzi di Stellone nella storia...». Di quel gruppo di campioni facevano parte Gori, Paganini, La Mantia, Altobelli, Fiorini, Frabotta, Formato, Rea, Rotondi, Crescenzi e tanti altri ancora. Tutti, chi più e chi meno, trasformatisi in calciatori veri.
In prima squadra
Nella stagione 2012/2013 con Roberto Stellone, chiamato alla guida tecnica della prima squadra nel campionato di Prima Divisione, c'è anche Mirko Gori che onora la chiamata con 21 presenze. Nella stagione successiva con venti presenze diventa colonna portante, soprattutto nei tre incontri dei play off, della formazione che conquista la seconda promozione in Serie B. Mirko è in campo con i compagni di squadra in tutte e cinque le partite della posta season. E nella gara di andata della finale disputata il 1 giugno 2014 a Lecce segna anche il gol del pareggio che permette al Frosinone di affrontare con più tranquillità la gara del ritorno vinta poi 3 a 1 dopo i supplementari. Il campionato successivo in Serie B è un trionfo per il Frosinone che entra nella storia del calcio che conta con l'approdo nella massima serie calcistica. Duplice promozione in due anni con Mirko Gori e i suoi compagni di squadra che si fregiano della nomina di cittadini onorari di Frosinone. Il mediano di Tecchiena gioca 29 partite e il suo unico gol diventa determinante nella gara con il Vicenza vinta per uno a zero. Nei due campionati successivi di B con Marino e Longo, dopo la retrocessione, il centrocampista colleziona 72 presenze con tre gol. Il più importante quello segnato al Cittadella nella gara di ritorno della semifinale play off. Il resto è storia recente: dieci presenze in serie A, anche per il primo intervento subìto alla spalla, e 52 nelle successive tre stagioni di B compresa quella in corso. Per concludere, Gori ha indossato la maglia del Frosinone negli ultimi dieci campionati professionistici nel corso dei quali ha disputato 233 incontri.
Gli interventi alla spalla
Il mediano si è sempre dimostrato combattente di razza. Non si è mai tirato indietro e questa dote non lo ha aiutato a superare infortuni anche di una certa gravità. Soprattutto quelli subiti alla spalla (due) e tra questi quello che ha interessato il setto nasale. Tutti nel giro di un paio di anni. Avrebbero potuto segnare in maniera definitiva la carriera del giocatore che, però, ha avuto sempre la forza di reagire con la massima determinazione. Ieri mattina Gori ha salutato i compagni, con alcuni dei quali ha scritto la storia del Frosinone Calcio di questi ultimi anni, ed è partito alla volta di Alessandria, dove oggi dopo le visite mediche sarà a disposizione di Longo. Non in cerca di fortuna e di successo, perchè se li è già guadagnati nel Frosinone: campione italiano Berretti, una promozione dalla C alla B e due dalla B alla A. E oggi può contare su un contratto che lo lega fino al 30 giugno 2024 al sodalizio di Viale Olimpia al quale ha dato tutto ma anche ricevuto tanto. Ovviamente nel caso di un mancato riscatto da parte dell'Alessandria.

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