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Playoff Serie B

Frosinone, possibile la "remuntada". A patto che...

L'analisi del momento. Come arrivano i canarini al ritorno in casa del Pordenone. Modulo, tattica e condizioni fisiche...

Dopo la bellissima vittoria in rimonta nel preliminare play off di Cittadella, conquistata nel recupero del secondo tempo supplementare, per il Frosinone i presupposti per fare bene anche nell'andata della semifinale di domenica sera in casa contro il Pordenone c'erano tutti. Sotto il profilo mentale i ciociari erano caricati al massimo, così come dal punto di vista tattico conoscevano bene pregi e difetti dell'avversario. L'incognita più grande era rappresentata dalla tenuta fisica. Quattro giorni prima al "Tombolato" la squadra aveva speso fino all'ultima stilla di sudore per recuperare l'iniziale svantaggio di due reti a zero mentre, di contro, i friulani si erano presentati allo "Stirpe" ben riposati avendo giocato la loro ultima partita il 31 luglio. Come dire, che con l'andare dei minuti tutto questo doveva essere messo in preventivo. Non ultimo in considerazione del fatto che l'undici anti Pordenone era lo stesso sceso in campo inizialmente a Cittadella. E, invece, alla resa dei conti i canarini hanno pagato proprio questo calo fisico arrivato nell'ultima parte di gara. E mentre da una parte Nesta non è stato in grado di evitare tutto ciò, apportando dei cambi per quei giocatori che apparivano oggettivamente molto stanchi come Salvi, Maiello, Rohden e Haas su tutti (in panchina aveva sicuramente Gori e Tabanelli solo a onor di forma, ma Tribuzzi e Beghetto, tanto per fare due nomi, potevano benissimo essere schierati nell'ultima mezz'ora o giù di lì), di contro Tesser ha dimostrato tutto la sua esperienza inserendo uomini freschi nelle zone di campo proprio dove il Frosinone era in affanno (e senza dimenticare che inizialmente aveva schierato ben sei new entry rispetto all'ultima di campionato). Morale della favola a 8' dallo scadere il Pordenone ha colpito guarda caso con uno dei subentrati, Tremolada. A questo punto, comunque, è inutile stare qui a parlare di quello che poteva essere e non è stato. L'unica cosa certa è che per conquistare la finale play off, domani sera i canarini dovranno espugnare il "Nereo Rocco" di Trieste mettendo a segno due reti in più dell'avversario. Un'impresa che, alla luce di quel famoso dna che il Frosinone ha più volte dimostrato di possedere, riteniamo che sia possibile. A patto, però, che Nesta indovini tutte le scelte, di modulo e uomini. E non ci riferiamo soltanto alla formazione iniziale. Con cinque cambi a disposizione (ma dal ritorno in campo dopo il lockdown sembra che il tecnico dei giallazzurri non abbia fatta sua questa modifica del regolamento), le partite si possono cambiare tranquillamente in corsa e in maniera radicale. Proprio come ha dimostrato Tesser domenica sera.

Adesso è fondamentale
il recupero di Novakovic
La sostituzione di Novakovich per infortunio al 7' della ripresa, nel momento in assoluto migliore del Frosinone domenica sera, ad esempio, avrebbe dovuto vedere l'ingresso in campo di Ardemagni (o Citro) e non Ciano. Che poi, come ha dichiarato Nesta, l'uomo della vittoria di Cittadella in gare del genere deve essere in campo, è giusto, ma solo se viene schierato nel ruolo per lui ideale: dietro una prima punta di prestanza fisica.
Sta di fatto che con l'uscita dell'americano il Frosinone si è abbassato e il Pordenone ne ha approfittato. Ecco perché è fondamentale che Novakovich possa essere a disposizione per la partita di domani sera. Ma questo potremo saperlo soltanto oggi.

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