Spazio satira
Playoff Serie B
09.08.2020 - 12:04
È un Frosinone carico al punto giusto quello che questa sera alle 21 scenderà in campo al "Benito Stirpe" per ospitare il Pordenone nella gara di andata della semifinale play off per la conquista dell'ultima promozione in Serie A. La vittoria di mercoledì sera a Cittadella, soprattutto per il modo in cui è arrivata, ha indubbiamente caricato al massimo la formazione di Alessandro Nesta. Al "Tombolato" Brighenti e compagni hanno dato dimostrazione di grande compattezza e spirito di gruppo, fondamentale in un momento della stagione in cui la testa avrà indubbiamente più importanza rispetto alle gambe. Questa volta, a differenza di quattro giorni fa, non sarà una partita da dentro o fuori (mercoledì è in programma il return match a Trieste), ma per i canarini sarà comunque fondamentale scendere in campo con la convinzione di dover vincere a tutti i costi così come è accaduto a Cittadella. Il successo, infatti, permetterebbe al Frosinone di poter affrontare gara 2 con il vantaggio non indifferente di poter contare nella sfida del "Nereo Rocco" su due risultati. E tutto questo lo sanno bene Nesta e i suoi ragazzi. Così come conoscono la forza dei "ramarri", che nella stagione regolare hanno messo i ciociari in grande difficoltà sia nella partita di andata persa 3 a 0 che al ritorno (2 a 2). Ma questa volta, come accennato prima, l'aspetto mentale e nervoso avrà molto più peso rispetto a quello fisico dove Pobega e compagni sono fin qui apparsi superiori ai giallazzurri.
Aspetto tecnico e tattico
E poi c'è l'aspetto tattico e tecnico. Nell'ultimo periodo, a differenza di quando le due squadre si sono affrontate in campionato, il 3-5-2 di Nesta sembra aver capito meglio come opporsi al 4-3-1-2, modulo che adotta Tesser. E prova ne sono gli ultimi due incontri con Pisa e Cittadella (formazioni che si schierano ugualmente con la difesa a quattro, tre centrali in mezzo al campo e le due punte con alle spalle un trequartista), nelle quali il Frosinone ha tenuto bene testa agli avversari sotto tutti i punti di vista. Sotto il profilo tecnico, infine, per la sfida di questa sera i canarini saranno ancora privi degli infortunati D'Elia, Capuano e Matarese, mentre fanno parte della lista dei convocati Gori e Tabanelli che, comunque, partiranno certamente dalla panchina. Per quel che riguarda l'undici iniziale, potrebbe a questo punto essere lo stesso che è sceso in campo dal primo minuto a Cittadella con un paio di dubbi legati alle corsie esterne e l'attacco. In definitiva la squadra anti Pordenone dovrebbe vedere Bardi in porta, schierato alle spalle di una difesa a tre composta da Brighenti, Ariaudo e Krajnc. A centrocampo, le corsie laterali saranno occupate da due tra Paganini, Salvi, Beghetto e Zampano (al "Tombolato" hanno iniziato i primi due), mentre appare scontata la scelta dei tre centrali: Rohden, Maiello e Haas. In attacco, infine, i soliti cinque nomi dai quali scegliere quelli che comporranno la coppia del reparto avanzato: Dionisi, Novakovic (titolari a Cittadella), Ciano, Ardemagni e Citro.
La probabile formazione
La conferenza di Alessandro Nesta
Tornare in campo dopo appena quattro giorni dall'impresa del "Tombolato" e dopo essere stati costretti a giocare 120' con l'obbligo del dover vincere a tutti i costi per non scendere dal treno dei play off, non è impresa facile. Ma le vittorie nel calcio come negli altri sport si sa che aiutano a vincere, specialmente quando riesci a conquistarle come mercoledì sera nell'ultimo assalto alla porta del Cittadella. Allora può verificarsi che riesci a smaltire le tossine per il dispendio di energie più facilmente e a recuperarne delle nuove sia sotto l'aspetto fisico che mentale. Nesta spera che la sua squadra abbia trovato un aiuto sostanzioso proprio dal risultato di Cittadella. Non per niente la sua prima dichiarazione del dopo gara ha toccato proprio la necessità da parte di Brighenti e Co. di recuperare la condizione migliore in vista del Pordenone. Ed è questa la prima domanda della conferenza stampa di presentazione.

La squadra è riuscita a recuperare le energie fisiche e mentali dopo la gara di Cittadella?
«Abbiamo ancora del tempo a disposizione per portare i giocatori nella condizione ideale per affrontare il Pordenone. Nell'ultima gara abbiamo speso tanto ma stiamo facendo il possibile per smaltire la fatica».

Il fatto che la squadra sia tornata ad esprimere le sue effettive potenzialità può aumentare la pressione sul Pordenone?
«La vittoria sul Cittadella e il modo con cui l'abbiamo conquistata ha restituito al Frosinone la sua vera identità. Non è passata inosservata e, quindi, chi ora ci affronterà sa benissimo chi si troverà di fronte».
Dopo il Cittadella anche contro il Pordenone servirà il coraggio di vincere. Non crede che la sua squadra avrà ancora una volta il vantaggio di essere obbligata a farlo?
«A questo punto non c'è spazio per i calcoli. Sono gli episodi che fanno la differenza. Col Cittadella siamo partiti con una squadra più difensiva e abbiamo preso due gol. Poi, invece, ne abbiamo fatti tre. Si può decidere una strategia ma poi gli episodi possono cambiarla».
In campionato il Pordenone ha creato problemi ai canarini. Nella preparazione di questa nuova sfida quanto sono state utili quelle partite?
«Ve lo dirò dopo le due semifinali. Togliendo la prima gara quando non eravamo nella condizione migliore, il Pordenone ci ha creato problemi nella seconda perché ha forza, fisicità ed entusiasmo. Ed anche giocatori buoni. Insomma è un avversario importante che dovremo superare».

Con la vittoria è tornato l'entusiasmo e la fiducia nei propri mezzi: questo può essere più importante della tattica e della condizione atletica?
«In questo momento conta tutto. Bisogna avere gamba e grande concentrazione fino alla fine. E siccome si vedono molti errori anche in A, bisognerà farne a meno per vincere».

Con il Cittadella la squadra ha lottato (eccome!): è un segnale importante anche contro il Pordenone?
«È un fatto storico che in partite come la prossima il Frosinone tiri fuori il meglio di sé. E' nel dna della squadra e della società. I canarini non sono gli stessi nel giro degli anni, cambiano gli allenatori ma nei momenti difficili viene sempre fuori lo stesso spirito vincente».
Le parole di Tesser
Prima della partenza con la sua squadra alla volta della Ciociaria dove questa sera alle 21 è atteso dalla sfida dello "Stirpe" contro i padroni di casa del Frosinone, il tecnico del Pordenone, Attilio Tesser, è stato protagonista della classifica conferenza stampa di presentazione della vigilia. Ha iniziato parlando della tranquillità con la quale i suoi ragazzi si preparano ad affrontare l'avversario di turno.
«Siamo sereni - dice. E questo nonostante sappiamo quella che è l'importanza della posta in palio. Quello che conta è non farci prendere dall'emozione considerando che per molti dei calciatori si tratta di un traguardo storico e, al contrario, dare vita a una prova fatta i concentrati ed entusiasmo».
Per ottenere la qualificazione alla finale ci saranno 180', ma per Tesser in questo momento bisogna pensare come se si trattasse di una gara secca.
«Nonostante ci sarà anche una partita di ritorno, non dovremo fare alcun tipo di calcolo».
Parlando dell'avversario, questo in sintesi il pensiero del tecnico dei "ramarri".
«Loro sono carichi dopo la vittoria di Cittadella, ma alla resa dei conti alla fine quello che farà la differenza è l'interpretazione della partita da parte della mia squadra. E comunque i precedenti in campionato ci danno fiducia». Per la gara di questa sera miter Tesser recupera il capitano D'Agostini, ma bisognerà vedere se giocherà dall'inizio e non ha ancora sciolto due dubbi di formazione: il primo che riguarda la linea mediana e il secondo l'attacco.
L'altra semifinale
Prova granitica del Chievo che in nemmeno dieci minuti manda ko lo Spezia. Liguri che nella ripresa provano a reagire ma falliscono un calcio di rigore. Al ritorno le Aquile dovranno vincere con almeno due gol di scarto per passare il turno e approdare in finale. Non sarà facile, soprattutto per via della difesa rocciosa di una squara, quella veronese, che ieri sera si è disimpegnata bene. I gialloblù parono a razzo: al 2' segna Djordjevic e al 9' c'è il raddoppio di Segre su su cross di Obi. Gli uomini di Italiano riescono a guadagnarsi solo una occasione nel primo tempo con Ricci, ma è bravo Semper. Prima dello scadere ancora Djordjevic a segno, ma il gol viene annullato per fuorigioco. Il primo tempo si chiude quindi 2-0 per i padroni di casa.
Il secondo tempo riprende con gli stessi ritmi che il Chievo regge creando ancora occasioni. Poi il fallo su Gyasi in area e rigore per lo Spezia che potrebbe riaprire la gra. Dal dischetto Ricci però si fa iptotizzare da Semper. Ultimo ad arrendersi Nzola che colpisce la traversa al 60' mentre al 73' è bravo ancora l'espremo difensore dei clivensi. Finisce 2-0 Chievo-Spezia, il ritorno in programma martedì.
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