Mentre la squadra prosegue a gran ritmo la preparazione al ritorno in campo dopo la lunga sosta, che avverrà sabato alle 18 sul campo del Trapani, proviamo ad entrare più nel dettaglio del momento che stanno vivendo i canarini con le parole di colui che fin qui è stato il calciatore più impiegato da Nesta: il difensore centrale Lorenzo Ariaudo. Partiamo proprio dalla trasferta di dopodomani al "Provinciale", contro una squadra che, nonostante il penultimo posto di classifica e un distacco enorme dai canarini, prima del lockdown stava attraversando un momento di forma comunque migliore rispetto alla compagine di Nesta: quattro i punti conquistati nelle ultime due gare contro l'unico ottenuto dai ciociari.
«Sinceramente - dice Ariaudo - questo è uno aspetto che non mi preoccupa. Il tutto in considerazione del fatto che a mio modo di vedere il risultato della partita di Trapani dipenderà esclusivamente dal Frosinone. Sappiamo di essere un grande gruppo e una grande squadra, e quindi con tutte le carte in regola per tornare da questa trasferta siciliana con l'intera posta in palio. Allo stesso tempo, però, è chiaro che le nostre indubbie potenzialità vanno poi dimostrate sul campo».
Come dire che nell'occasione il Frosinone dovrà essere bravo a far valere la sua maggiore qualità e forza mentale. Perché per ciò che concerne l'aspetto fisico è chiaro che dopo la lunga sosta nessuna delle due squadre potrà essere al 100% della condizione. «Che sotto l'aspetto mentale siamo al massimo, posso confermarlo con assoluta tranquillità. Non vediamo l'ora di tornare in campo e proseguire la nostra rincorsa all'obiettivo che ci siamo prefissati a inizio campionato. Chiaramente, come ho già detto prima, tutta questa nostra forza mentale bisognerà poi metterla in campo sabato». Ariaudo, infine, non si sente di fare tabelle di marcia per quanto riguarda i punti da conquistare in questo rush finale del campionato per poter chiudere la stagione regolare al secondo posto. «Non è mia intenzione dribblare questa domanda, quanto piuttosto non mi è mai piaciuto fare calcoli. Sono abituato a guardare partita dopo partita e senza nemmeno pensare a quello che nel frattempo fanno le altre squadre».