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L'evento

Le note risuonano in Abbazia

A Casamari lunedì sera è stata ospitata la trentatreesima edizione del tradizionale concerto di fine anno. Protagonisti il coro e l’Orchestra sinfonica del conservatorio “Licinio Refice” e il coro “Josquin des Pres”

Tra le navate dell’abbazia di Casamari, gremite di un pubblico affascinato e letteralmente in estasi, hanno preso nuova vita le opere dei grandi compositori della storia della musica. Cesar Franck, con Psaume 150; Johannes Brahms con Schicksalslied op. 54; Ludwing Van Beethoven con la Sinfonia n. 5 op. 67. Tre autori diversi ma uniti dal senso profondo delle opere scelte: narrare di un destino incerto, di cui l'uomo non è padrone ma al cui volere non si abbandona, forte del suo raziocinio come della sua fede. Un controsenso, forse: eppure, proprio in questa dicotomia sta la sua grandezza.

L’incanto della musica ha avvolto, lunedì sera, di sublimi armonie e di suggestive emozioni l’abbazia di Casamari, che ha ospitato la trentatreesima edizione del tradizionale concerto di fine anno. Numerosi i cittadini, le autorità militari e politiche, tra cui il sindaco della città di Veroli, Germano Caperna, l’assessore regionale Giancarlo Righini.
L’evento è ormai un appuntamento culturale atteso e apprezzato per la qualità delle esecuzioni e per il suo repertorio impegnativo, scelto con cura per coinvolgere l’ascoltatore e proiettarlo nell’arte della Musa Euterpe. Il tradizionale concerto di fine anno è il fulcro, ormai da 33 anni, dell’intera stagione musicale della Provincia di Frosinone grazie al fattivo sostegno della Banca Popolare del Frusinate, da sempre attenta alla valorizzazione delle eccellenze culturali locali e al supporto di iniziative capaci di coniugare arte, formazione e comunità, un segnale concreto di vicinanza al territorio e di investimento nella crescita culturale della provincia.

Il concerto di fine anno è promosso dalla Comunità Monastica di Casamari, con il patrocinio del Comune di Veroli e il supporto di Ance Frosinone. Tra i protagonisti della applauditissima serata musicale il Conservatorio di Frosinone presieduto da Antonio Corsi e diretto dal maestro Mauro Gizzi. Hanno incantato il Coro del Conservatorio “Licinio Refice” diretto dal maestro Fabrizio Menicocci, l’Orchestra Sinfonica del Conservatorio “Licinio Refice” sotto la direzione e concertazione del maestro Simone Genuini, oltre al Coro Polifonico “Josquin des Pres”, diretto dal maestro Guido Iorio. Ideatore e direttore artistico della manifestazione è Padre Federico Farina, che da anni cura con passione e competenza un progetto capace di unire spiritualità, musica e valorizzazione del patrimonio culturale.

L’abate di Casamari, don loreto Camilli, nel suo intervento ha ringraziato tutti i presenti. «Grazie per la vostra presenza che ci incoraggia a organizzare questo concerto di fine anno. Un’occasione per stare insieme e salutare l’anno che sta per chiudersi, ma soprattutto per augurare un buon nuovo anno». Il saluto anche dal sindaco di Veroli, Germano Caperna.
«Ancora una volta l’abbazia di Casamari è al centro della musica non solo della città di Veroli ma di tutto il territorio. Il modo migliore per augurare un buon 2026 a tutti i cittadini di Veroli e non solo». Emozionante anche il momento in cui il sindaco Caperna ha ricordato il geometra Romeo Fiormonte, collaboratore del Comune, scomparso domenica scorsa. Un lungo e caloroso applauso per Romeo ricordato anche per le tante iniziative che lo hanno visto impegnato negli anni, tra cui l’allestimento della scenografia proprio del concerto di fine anno.

A margine dell’appuntamento anche il commento e il ringraziamento del direttore generale della Banca Popolare del Frusinate, il dottor Domenico Astolfi. «Anche quest’anno ci ritroviamo nell’abbazia di Casamari per un evento diventato ormai un appuntamento tradizionale e molto importante. È un piacere per noi poter contribuire alla realizzazione del concerto di fine anno che è un’occasione speciale per le autorità civili, militari, religiose e per tutto il pubblico, che possono ascoltare buona musica, incontrarsi e scambiarsi gli auguri di buon anno. Ringraziamo l’abate e i monaci per la possibilità che ci danno di contribuire alla realizzazione dell’evento».

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