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Ferentino

Grande festa per i cento anni di Germano Datti

I festeggiamenti nell'hotel ristorante "Bassetto" con la consegna della targa da parte del sindaco Piergianni Fiorletta

Il ferentinate Germano Datti ha spento cento candeline. Il suo cognome è ben noto alla cittadinanza: ancora oggi, tutti ricordano con affetto il fratello Luigi Datti, meglio conosciuto come Gigi, che è stato amministratore della città dal 1983 al 2001 e a cui è stata dedicata, per il suo notevole contributo, una targa onoraria nel Parco Molazzete. Per celebrare questo traguardo, i familiari, insieme al fratello minore Giovanni, hanno organizzato per Germano un compleanno indimenticabile oggi pomeriggio nell'hotel ristorante “Bassetto”. All’evento c'erano il sindaco Piergianni Fiorletta e l’assessore all’ambiente Franco Martini che hanno portato al signor Germano gli auguri di tutta la città e dell’amministrazione con la consegna di una targa.

Un esempio di sacrificio e di forza di volontà per i suoi cari, soprattutto per gli otto nipoti. Ma anche per le due piccole pronipoti, Irene e Giulia, rispettivamente di cinque e due anni, che hanno la fortuna di avere accanto un bisnonno davvero unico. Germano è nato a Ferentino e ha scelto di rimanere nella sua città insieme ai tre figli: Nunzia, Antonio e Clementina.

«Nostra madre, Elena Sisti, si è innamorata del nostro caro papà negli anni turbolenti della guerra. I nostri genitori si sono sposati nel 1953 e hanno festeggiato sessantasei anni di matrimonio, prima che mamma Elena ci lasciasse. Nostro padre è stato forte anche in quel momento e ci è stato vicino dopo la sua scomparsa. Non ha mai smesso di farci da padre, anche da adulti – raccontano i figli – Nella sua lunga vita, ha lavorato sin da bambino: prima come boscaiolo, poi come pastore e agricoltore, pur di aiutare la sua famiglia. Nel dopoguerra, ha fatto il servizio militare nel Nord Italia. Successivamente, ha lavorato in trasferta a Benevento come salinatore. Non lo abbiamo mai visto fermo, e continua ad allenare la sua mente. Guarda sempre il telegiornale, disegna e si esercita con i calcoli matematici. Ha un bellissimo ricordo del suo maestro delle elementari, Giacinto Porretti, che ha sempre visto in lui grandi potenzialità. Una volta, in occasione delle festività natalizie, il maestro aveva assegnato a ciascuno della sua classe un lavoretto: nostro padre ha scelto di portare una piccola statuetta fatta tutta da solo con la creta, che riproduceva la colonna onoraria sormontata dalla Vittoria alata di piazza Matteotti, simbolo della nostra città. Era talmente simile all’originale che il maestro gli fece tanti complimenti, provocando l’invidia dei suoi compagni di classe. Poi la sua passione per la scultura si è trasformata in lavoro. Da quel giorno ha prodotto con le sue mani personaggi del presepe in miniatura. Non possiamo che essere fieri di nostro padre, poiché ha sempre fatto di tutto per la famiglia. Un ringraziamento particolare va al sindaco Fiorletta e all’assessore Martini, che hanno onorato il nostro caro papà».

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