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Frosinone

Lo splendore della natività artistica

In centinaia al presepe in miniatura nella parrocchia di San Paolo apostolo a Cavoni. Un successo anche per il tradizionale presepe vivente

L’universo della natività in miniatura. Con i personaggi animati, i paesaggi naturali ricreati in una stanza e con la narrazione delle scene bibliche più importanti. Il presepe è stato allestito nei locali della chiesa di San Paolo, nel quartiere Cavoni di Frosinone, e si estende in una camera di circa cento metri quadrati. Per visitarlo è stato predisposto un percorso che segue una determinata direzione. Dall’Annunciazione dell’Arcangelo Gabriele a Maria fino alla nascita di Gesù bambino, una voce narrante illustra i momenti della storia evangelica che precedono l’evento che ha dato origine al Natale della cristianità.

La particolarità che attrae maggiormente l’attenzione sono i personaggi. Circa 50 statuine una diversa dall’altra e ognuna con il proprio ruolo. Quelle in movimento sono le più stupefacenti: c’è la tessitrice, il vasaio, il fabbro, l’arrotino, il falegname, il panificatore, il pescatore. Il movimento è generato da un motorino sul quale viene costruita la statuina che tesse i fili, batte il ferro, taglia la legna, sforna il pane. Ci sono anche le persone intente a cucinare con fuochi o forni che sembrano veri. Una cascata, fiumi e laghi fanno da contesto naturale. Un’opera minuziosa. «Ci lavoriamo tutto l’anno», hanno spiegato i realizzatori. Sono sei persone della comunità di quartiere che amano dedicarsi all’arte presepiale nella parrocchia guidata da Don Paolo della Peruta. Mesi di lavoro per la decima edizione del presepe artistico della chiesa dei Cavoni visitato da centinaia di persone a dicembre e aperto ancora oggi per tutta la giornata di oggi.

Un successo il presepe vivente
La parrocchia di San Paolo apostolo anche quest’anno ha realizzato il tradizionale presepe vivente. Sull’esempio di San Francesco d’Assisi, si è voluto riprodurre la scena della Natività, arricchita dall’arrivo dei pastori e dei Magi. Un lungo lavoro di preparazione ha visto la partecipazione e la collaborazione di tanti. Chi ha messo a disposizione oggetti e attrezzi per richiamare le ambientazioni dell’epoca per arredare le “botteghe”, come vasellame di terracotta, di rame, cesti, scife, fiaschi impagliati, bottiglie, damigiane, tinozze, sgabelli, tavolinetti, zucche, frutta secca, trecce di aglio e cipolle. Chi ha messo a disposizione la propria capacità di cucito per realizzare i costumi, chi la propria capacità culinaria per preparare le squisite degustazioni che sono state offerte ai partecipanti, come frittelle e pizze fritte, legumi vari e zuppe di pane, polenta, ciambelline e vino rosso. Ma anche animali, granaglie, farine, chi la manovalanza per arredare i diversi ambienti che ha visto, quale valore aggiunto, anche la fattiva collaborazione dei senzatetto che ruotano attorno alla Parrocchia. Una serata riuscita sia nel momento contemplativo della riproduzione della scena di Betlemme sia nella condivisione delle diverse degustazioni. Il tutto nello spirito francescano che ha guidato la scelta di una sobrietà economica senza sperperi inutili. Insomma un successo che si ripete.

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