Spazio satira
Il punto
21.04.2020 - 08:22
Con gli 8 casi di ieri si arriva a 70 negli ultimi dieci giorni, per una media di 7 ogni ventiquattro ore.
Stabilmente nel "plateau". Questa la sequenza completa: 8 nuovi casi l'undici aprile, 7 il dodici, 2 il tredici, 5 il quattordici, 5 il quindici, 8 il sedici, 12 il diciassette, 9 il diciotto, 6 il diciannove, 8 il venti.
Soltanto una volta in doppia cifra.
Ma soprattutto arrivano tante e importanti conferme.
Ancora una volta nessun caso da Pronto Soccorso, cioè inatteso. È successo sei volte nell'ultima settimana. Funziona invece la campagna mirata dei tamponi della Asl, dal momento che stanno emergendo situazioni riferibili a operatori di servizi essenziali.
Vuol dire che la strategia di anticipare il virus sul territorio sta dando i suoi frutti. Fondamentali sia la quantità giornaliera di tamponi (280), sia quelli effettuati in modalità "Drive through"(80). Per il momento l'effetto Pasquetta non si è visto: ieri era passata una settimana esatta da quella data. E se è vero che il periodo di incubazione del virus può arrivare fino a quattordici giorni, è altrettanto chiaro che la sintomatologia si manifesta mediamente tra il quinto e il settimo giorno.
Stanno proseguendo altresì i tamponi nelle case di riposo e nelle residenze sanitarie assistenziali della provincia di Frosinone. Parliamo di oltre un'ottantina di strutture. Il fatto che i nuovi contagi giornalieri viaggino su numeri contenuti è un ulteriore segnale importante.
Altre 51 persone sono uscite dall'isolamento domiciliare: sono state 3.462 negli ultimi diciannove giorni, vale a dire 182,21 ogni ventiquattro ore.
Si comincia a parlare sempre di più della data di uscita dall'inferno. L'Osservatorio nazionale sulla salute nelle regioni italiane ha dettagliato, regione per regione, «la data minima di assenza di nuovi casi di contagio».
Il Lazio dovrà attendere «almeno il 12 maggio».
E quell'almeno fa la differenza, perché rende incerto un possibile termine di "dead line".
Le prime ad uscire potrebbero essere Basilicata e Umbria il 21 aprile. Le ultime Lombardia e Marche, «non prima di fine giugno». Veneto e Piemonte il 21 maggio. Emilia Romagna e Toscana non ne usciranno «prima della fine di maggio». Mentre il Sud Italia potrà cominciare a vedere la luce «tra fine aprile e inizio maggio».
Lo studio si basa sui dati messi a disposizione dalla Protezione Civile dal 24 febbraio al 17 aprile.
Le proiezioni tengono conto dei provvedimenti di lockdown introdotti dai diversi decreti. In realtà il termine del "contagi zero" è complicato da prevedere.
Perché, oltre ai parametri statistici e matematici, ci sono quelli biologici dell'interazione del virus.
E poi l'applicazione delle misure di contenimento.
In ogni caso metà maggio è un termine che era stato già indicato per il "contagi zero" in Ciociaria. Prevedendo però fine aprile per Roma.
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