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Emergenza COVID-19

Coronavirus, la gente “riscopre” i cortili: ci si organizza a turno per stare all'aria aperta

Tornano ad essere utilizzati gli spazi comuni. Ma è tornata anche l'umanità, il senso di comunità, la condivisione. Nonostante l'obbligo di mantenere la distanza fisica

Alla "riscoperta" dei cortili e degli spazi comuni.
La quarantena ci ha catapultati in un tempo non troppo lontano nel quale i condomini si conoscevano tutti, essere vicini di casa significava anche condividere tempi e spazi, prendersi un caffè in compagnie e lasciare i bambini giocare insieme.

I cortili sono tornati a popolarsi, non potendo uscire, allontanarsi, pian piano timidi gruppetti di persone hanno iniziato a potare piante, cespugli, poi i bambini hanno ripreso le biciclette e nell'aria il silenzio è stato riempito da risate e chiacchiere.

Ma, a differenza di qualche decennio fa, oggi ci sono le mascherine e i guanti. Le sedie sono lontane, i bambini distanti e amuchina e alcol non mancano. Ma è tornata anche l'umanità, il senso di comunità, la condivisione.

C'è qualche ardito che "offre" musica girando le casse dello stereo verso le finestre. Anche per le attività sportive o per permettere a qualche famiglia che figli piccoli o disabili di poter trascorrere un po' di tempo all'aria ci si organizza, si fanno i turni e si stabiliscono anche percorsi.

Qualche ardito tra gli uomini sceglie la notte per fare cinque, sei giri del palazzo e cercare di "mantenere" la forma.

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