Cerca

La grande battaglia

In campo i "sindaci sceriffi": tolleranza zero per i "furbetti" colti fuori casa

Natalia, Anagni: "Meglio passare per rompiscatole che partecipare ai funerali". Rotondo, Pontecorvo: "Restino in casa e buttino la chiave. Sono pronto a denunciare tutti"

Li chiamano i sindaci-sceriffi. Ma per loro, in questo momento, è il complimento più grande. Perché la priorità è rappresentata dalla difesa della vita e della salute. E se questo comporta il "pugno di ferro" verso incoscienti e irresponsabili, non fa nulla. Anzi, è una medaglia. Non ci sono distinzioni politiche, la linea è quella dettata dal presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca: «Ho sentito che ci sono persone che vogliono organizzare feste di laurea. Se le fate, manderemo i Carabinieri... ma con i lanciafiamme». Non esistono subordinate alla "tolleranza zero".

Il soldato Fiordalisio
Il sindaco di Patrica Lucio Fiordalisio sta accompagnando i vigili urbani nelle attività di controllo quotidiane. Vuole stare sul campo e nelle ultime ore è stato protagonista di vivaci discussioni con più di qualche trasgressore. Rileva Fiordalisio: «L'Amministrazione comunale di Patrica sin dall'inizio ha scelto la strada dell'informazione e della collaborazione con i cittadini. Ma non su alcuni punti. Un dato che secondo me è stato sottovalutato è quello di far presente la sintomatologia al proprio medico di base.

È un'operazione che va fatta assolutamente e mai nascosta. Noi stiamo vigilando anche su questo. Sul versante degli assembramenti e degli spostamenti senza giustificato motivo non abbiamo atteso la "stretta" del Governo. Io stesso vado in giro, pattuglio il territorio. Ho avuto discussioni molto brutte, ma chi non capisce con le buone deve essere sanzionato. Perché rappresenta un pericolo per sé e per gli altri. Ci è capitato di multare le stesse persone per più volte al giorno. Perché si spostavano senza motivo. Non è possibile, non lo consento a nessuno in questo momento. Contemporaneamente però abbiamo attivato servizi per la consegna di farmaci e altro. Sospenderemo i tributi locali e acquisteremo mascherine e guanti per i cittadini».

Natalia al fronte
Il sindaco di Anagni Daniele Natalia nei giorni scorsi è stato protagonista di un video divenuto virale. Ma conferma la sua linea. Argomenta: «Preferisco passare alla cronaca come un sindaco antipatico e rompiscatole piuttosto che come uno che ha battuto il record di presenze ai funerali. Abbiamo dovuto sanzionare gente che era uscita di casa senza alcun motivo e che però andava ad acquistare dei gratta e vinci e poi si fermava in strada provocando assembramenti. Quotidianamente mi confronto con i Carabinieri e la Guardia di Finanza per organizzare e programmare dei controlli sul territorio.

Unitamente ai Vigili urbani. Io stesso sono felice di dare una mano nell'attività di pattugliamento. I posti di blocco aumenteranno. Nei giorni scorsi ci sono state parecchie segnalazioni e altrettante multe. Andremo avanti lungo questa strada: tolleranza zero verso chi non ha giustificati motivi per uscire. È l'unico modo per fermare il contagio di questo stramaledetto virus. Il Comune ha attivato servizi come la consegna della spesa e dei farmaci a domicilio. Alcuni episodi non si possono tollerare in questa situazione: c'è gente che passeggia mano nella mano. Ora è impossibile».

Rotondo sulle barricate
Il primo cittadino di Pontecorvo Anselmo Rotondo tuona: «Da giorni i miei non sono inviti, ma ordini. Punto e basta. La cittadinanza deve capire, con le buone o con le multe. Abbiamo avuto segnalazioni di gente che ha scavalcato per andare al Giardino dello sport. Saranno denunciati. Non ho paura di dirlo: io stesso ho segnalato e denunciato diversi casi ai Carabinieri. Non si scherza con la vita e con la salute. Questa è una pandemia che prende il sopravvento su tutto: sulle ordinanze, sui decreti, sulle regole. C'è un solo imperativo categorico: restare a casa. Ma non è un modo di dire "virtuale". Lo farò rispettare a costo di denunciare tutti. Ho ripetuto ai tanti trasgressori individuati che con i loro comportamenti mettono a repentaglio la salute loro, dei familiari, ma anche dei medici, degli infermieri e dei rappresentanti delle forze dell'ordine che tutti i giorni sono sul campo a combattere il virus e a vigilare. Farò rispettare le regole ad ogni costo.

Perché sono profondamente convinto che lo straordinario lavoro che tante persone stanno effettuando non può essere vanificato e rovinato da quattro incoscienti. Cosa dico ai miei concittadini? Buttate le chiavi di casa e restate dentro. Per mesi se serve. È pazzesco quello che ho dovuto vedere in questi giorni: gente che non ha mai fatto sport che si scopre decatleta, persone che corrono come se dovessero andare alle Olimpiadi. Per non parlare di chi si è scoperto "animalista" dell'ultima ora per avere la scusa di allungare la passeggiata e magari provocare un assembramento.

In questo momento incoscienti e idioti non hanno diritto di cittadinanza. Non farò sconti a nessuno. Davanti a tutto quello che sta succedendo, rimanere in casa è un grosso sacrificio? Non credo». Aggiunge Anselmo Rotondo: «Vorrei anche fare una proposta: tutti i parlamentari, i consiglieri regionali, i sindaci e gli amministratori locali potrebbero devolvere lo stipendio di marzo alla Asl di Frosinone, affinché vengano rafforzati gli ospedali. Mi riferisco in particolar modo all'acquisto di macchinari per la terapia intensiva».

La trincea di Alfieri
Il sindaco di Paliano Domenico Alfieri è stato tra i primi ad entrare pesantemente in rotta di collisione con i trasgressori. Dice: «Non metto a rischio la salute dei miei concittadini per quattro irresponsabili. Non transigo su nulla. Punto. Le regole si rispettano. Chi non lo fa verrà multato e denunciato penalmente. Non ci sono scorciatoie e comunque io non voglio usarle. Sto per firmare un'ordinanza che limita l'attività sportiva e l'esercizio di portare a spasso il cane ad una distanza massima di cinquecento metri da casa. Chi non la rispetta verrà multato, fino a 500 euro. Oltre alla denuncia penale. Qualcuno mi definisce lo sceriffo di Paliano? Meglio, è una medaglia che metto sul petto. Fino al termine questa emergenza continuerò a far pattugliare il nostro territorio palmo a palmo. Sto partecipando anch'io a questo tipo di attività, non mi vergogno a dirlo. La salute viene prima. Le trasgressioni sono troppe e ingiustificate: vanno sanzionate. Pesantemente. È ora di finirla, questo è il momento della tolleranza zero».

Ottaviani inflessibile
Il sindaco di Frosinone Nicola Ottaviani ha un approccio diverso negli ultimi giorni, anche se è stato il primo a dare un'interpretazione "durissima" al concetto di assembramento. Scrivendo: «Per sintesi, e soprattutto per cercare di passare agli esempi pratici e concreti, in via generale, potremmo dire che, per andare in farmacia, al lavoro, a fare attività motoria, con una breve passeggiata nei parchi, nei giardini pubblici o anche in strada o, solo, per la spesa al supermercato, la regola dovrà essere quella di muoversi da soli; spostarsi in due solo nel caso in cui le persone convivano nello stesso ambiente familiare; stare in tre, invece, risulta, molto probabilmente, indice di violazione delle attuali normative, tranne, ovviamente, casi del tutto eccezionali e facilmente dimostrabili».

Argomenta Nicola Ottaviani: «Grazie alla Polizia municipale e alla Protezione civile stiamo pattugliando il territorio a tappeto. Devo dire che negli ultimi giorni la percentuale dei trasgressori è dell'1% della popolazione. I concetti sono passati. Nei primi giorni però esposti e denunce non sono mancati. È una battaglia che dobbiamo combattere tutti insieme. Certo è che, quando tutto questo sarà passato, bisognerà ripensare le priorità della spesa pubblica. Su sanità, sicurezza e sociale serviranno molte più risorse. E bisognerà smetterla con i tagli ai Comuni. Basta davvero».

Edizione digitale

Sfoglia il giornale

Acquista l'edizione