Spazio satira
Lotta al virus
18.03.2020 - 09:33
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Supermercati aperti dal lunedì al sabato dalle 8.30 alle 19. Mentre la domenica non si potrà andare oltre le 15 (anche se il Governo potrebbe ridurre il termine alle 13). Ieri sera la firma dell'ordinanza della Regione Lazio. Va in vigore da oggi, 18 marzo. Fino al 5 aprile. C'è l'obbligo per i gestori «di contingentare gli accessi della clientela, garantire gli spazi interpersonali e sanificare i luoghi di lavoro». E «no a lunghi spostamenti per andare a fare acquisti».
Il provvedimento – firmato dal vicepresidente della Regione Lazio, Daniele Leodori, dopo essere stato concertato con gli assessori al lavoro Claudio Di Berardino, e allo sviluppo economico e commercio Paolo Orneli – è motivato «dall'attuale emergenza sanitaria ed è finalizzato a tutelare la salute dei lavoratori del settore del commercio (contenendo il periodo in cui si trovano a lavorare a contatto del pubblico) e a garantire la loro mobilità, in seguito ai provvedimenti di limitazione degli orari del trasporto pubblico locale».
Sottolinea la Regione: «Il provvedimento, frutto di un tavolo di confronto con le parti sociali, coniuga le tutele dei lavoratori, le esigenze dei cittadinie quelle delle aziende». Quindi spiega la Regione: «L'ordinanza è rivolta a tutti gli esercizi la cui apertura è attualmente autorizzata (ossia quelli elencati nell'allegato 1, del Dpcm dell'11 marzo 2020), fatte salve le farmacie e parafarmacie sui cui orari non interviene, e invita anche espressamente i cittadini a effettuare spostamenti motivati dall'acquisto di generi di prima necessità più brevi possibile; no, quindi, a lunghi spostamenti per recarsi a fare spese in esercizi commerciali lontani da casa o dal posto di lavoro».
Il provvedimento ribadisce, inoltre, «che i gestori delle attività commerciali aperte devono garantire l'accesso agli esercizi con modalità contingentate e che comunque permettano di evitare assembramenti, in modo che sia garantita la distanza interpersonale di almeno un metro pena, come sanzione, la sospensione dell'attività in caso di violazione». Poi la Regione aggiunge: «In presenza di condizioni strutturali o organizzative che non consentano il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di un metro, gli esercizi dovranno essere chiusi.
I gestori dovranno inoltre "garantire e incentivare le operazioni di sanificazione dei luoghi di lavoro, adottando protocolli interni di sicurezza e ricorrendo a qualsiasi dispositivo utile a limitare le forme di contagio"». Il termine domenicale delle 15 è, "fatti salvi" diversi interventi legislativi nazionali che potrebbero anticipare la chiusura alle 13. I nuovi orari valgono per tutti, anche per i supermercati che potevano rimanere aperti di notte, quelli h24 insomma. Il vicepresidente della giunta regionale Daniele Leodori non ha nascosto la soddisfazione per il risultato raggiunto. Risultato che non era affatto scontato.
Ha detto Daniele Leodori: «Voglio ringraziare i sindacati, le associazioni e le federazioni di categoria per aver, con grande senso di responsabilità, trovato con la Regione una sintesi positiva nella nuova organizzazione del sistema commerciale nel Lazio. Un grazie che va esteso alle migliaia di imprese e di lavoratori che con coraggio e non pochi sacrifici stanno tenendo in piedi le nostre comunità in una situazione molto difficile, senza precedenti. I negozi di quartiere, i supermercati sono punti di riferimento fondamentali in questa emergenza sanitaria che dobbiamo combattere tutti insieme, uniti con lo spirito che hanno messo in campo le rappresentanze sindacali e le associazioni di categoria, avendo come priorità la sicurezza dei lavoratori».
Il sentiero che ha portato all'accordo era molto stretto perché da un lato c'era la necessità della protezione dei lavoratori del commercio e dall'altro la necessità di non compromettere la di stribuzione dei beni di prima necessità. Centrale il tema della sicurezza dei lavoratori. Sul quale l'impegno della Regione è totale. In una nota congiunta i sindacati Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltcus sottolineano positivamente il fatto che la Regione ha condiviso la richiesta di attivare il servizio "ordina e ritira". Oltre ad implementare i servizi di consegna gratuita della spesa a domicilio, misure «utili per la tutela delle categorie più fragili (anziani e persone immunodepresse che devono assolutamente evitare di uscire di casa, anche per la spesa), e per ridurre i flussi di clienti nelle strutture di vendita».
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